TC (sigla di Tomografia Computerizzata)
Metodica di radiodiagnostica che consente di ottenere immagini di sezioni del corpo umano; è basata sull’interazione di un fascio strettamente collimato di raggi X con la sezione del corpo presa in esame; la differenza di assorbimento delle radiazioni con gli organi esaminati viene evidenziata da un complesso sistema di rivelatori a scintillazione, processata dal computer mediante particolari algoritmi matematici e restituita sotto forma di immagini.
Il tomografo consiste essenzialmente di un tubo che emette radiazioni, che ruota attorno al paziente, e da una serie di rilevatori di radiazioni (i rivelatori) che ruotano in sincronia col tubo radiogeno. I rivelatori, colpiti dalle radiazioni, producono una corrente elettrica proporzionale all’intensità della radiazione. Ogni dato raccolto si riferisce a singoli punti (che rappresentano le unità di volume) della sezione esaminata dell’organo: Dall’insieme dei punti di ogni strato esaminato si ottiene un mosaico (matrice). I dati vengono digitalizzati e si ottiene infine l’immagine espressa su un tubo catodico sotto forma di differenti tonalità di grigio. È possibile così visualizzare strutture anatomiche che per le loro capacità di attenuazione dei raggi X sarebbero indistinguibili con altri mezzi.
La TC fu inventata dall’ingegnere inglese Godfrey Hounsfield. I tomografi di prima generazione si basavano sul movimento di rotazione del sistema tubo-rivelatori attorno al paziente posizionato su un lettino. Il primo di tali tomografi, ideato per lo studio del solo cranio, fu installato nel 1971 all’Atkinson Morley Hospital a Wimbledon. Tuttavia il tempo per l’espletamento di un esame di un determinato distretto corporeo (tanti strati in serie) era lungo e minimi movimenti del paziente non permettevano scansioni anatomicamente contigue. L’innovazione tecnologica avvenne intorno agli anni Novanta del secolo scorso con la realizzazione dei tomografi a spirale, basati su una tecnologia di alimentazione dei tubi a raggi X che consente una rotazione continua del complesso tubo-rivelatori e una traslazione longitudinale del lettino senza interruzione; i raggi X conseguentemente descrivono un percorso a elica attorno al paziente, ottenendo una scansione detta a spirale; vengono così minimizzati i tempi di analisi (riducendoli a un’unica apnea del paziente), eliminando ritardi e tempi morti e si ottiene l’acquisizione di interi volumi di dati grezzi. Per tale motivo il termine TAC ha solo valore storico in quanto i dati non sono acquisiti più su un piano assiale ma con la tecnica a spirale. Alla fine degli anni Novanta ha preso piede la tomografia computerizzata multistrato con la comparsa di più file di rivelatori al posto dell’unica fila fino ad allora usata, in modo da acquisire contemporaneamente dati relativi a diverse sezioni contigue del corpo (prima 4, poi 16, fino a 256), con un’ulteriore riduzione della velocità di scansione. Gli ultimi modelli consentono di ottenere ricostruzioni in tre dimensioni e multiplanari di elevata qualità, con ottimi dettagli anatomici e con la possibilità di effettuare acquisizioni dinamiche di interi organi di grandi dimensioni, come cuore e fegato.
L’impiego clinico della TC ha avuto per oggetto dapprima le lesioni anatomiche del cervello, in un secondo tempo la patologia dei vari distretti somatici. Nell’ambito cerebrale, il suo elevato potere di risoluzione, permette di individuare le alterazioni morfologiche e di posizione dei ventricoli, la presenza di ematomi e di vasculopatie in genere, di cisti, di tumori e di zone di demielinizzazione; negli altri distretti fornisce reperti notevolmente significativi nello studio del pancreas e dello spazio retroperitoneale, di difficile esplorazione con gli esami convenzionali, e anche in quello del torace, del mediastino, dell’addome, dell’apparato urinario e dello scavo pelvico.