taxi-riscio
taxi-risciò (taxi risciò), loc. s.le m. inv. Carrozzella a pedali per il trasporto a pagamento di passeggeri.
• l’episodio di New Delhi sembra l’ultimo di una serie di fatti analoghi: a febbraio uno studente della Tanzania è stato infatti aggredito a Bangalore e all’inizio di maggio un congolese è stato picchiato a morte in seguito ad un litigio per un posto su un taxi risciò (per tale episodio, sono stati arrestati due uomini, accusati di omicidio). (St[ella] Sp[ada], Giornale d’Italia, 4 giugno 2016, p. 6, Esteri) • Dopo il semaforo rosso, si accende la luce verde. Ma con regole e paletti ben precisi. Per i taxi-risciò della Capitale, le quattro ruote eco che sfrecciano nel centro di Roma trasportando i turisti (con tariffe non proprio francescane), è in arrivo, per la prima volta, una regolamentazione comunale: un albo di conducenti e gestori, forse anche un tetto alle licenze, sul modello dei taxi veri e propri. (Lorenzo De Cicco, Messaggero, 1° settembre 2016, p. 41, Cronaca di Roma).
- Composto dai s. m. inv. taxi e risciò.
- Già attestato nella Stampa Sera del 14 luglio 1986, p. 7, Economia.