tax ruling
loc. s.le m. inv. Regime fiscale.
• Diciamola subito: a Zug si va perché si pagano poche tasse, e le aliquote fiscali per le aziende sono tra le più basse della Svizzera, e quindi d’Europa. Tra il 9 e il 15%. Ma non solo: il «tax ruling» locale dà alle società che decidono di installarsi nel Cantone la possibilità (teorica ovviamente) di confezionare bilanci che sarebbe un eufemismo definire incompleti e poco trasparenti. (Stefano Agnoli, Corriere della sera, 10 dicembre 2010, p. 19) • Faldoni per 26.000 pagine rivelano come per anni un potente funzionario del Tesoro lussemburghese, Marius Kohl (in pensione dal 2013), avrebbe avallato attraverso «tax rulings» (decisioni anticipate sugli oneri fiscali), con il tacito consenso delle autorità lussemburghesi, arzigogolate costruzioni fiscali e societarie consentendo a circa 350 multinazionali di eludere massicciamente il fisco, pagando aliquote a volte anche di meno dell’1%, ad esempio nel caso di FedEx. (Giovanni Maria Del Re, Avvenire, 7 novembre 2014, p. 7, Primo piano) • dopo il primo giro di vite dato dall’Ecofin di dicembre contro l’evasione delle grandi aziende con filiali in più Paesi, a gennaio è attesa la proposta della Commissione (guidata ora proprio dall’ex premier lussemburghese Jean-Claude Juncker) che promette di mettere fine all’opacità che oggi regna sugli accordi fiscali tra società e autorità nazionali, i cosiddetti «tax ruling». (Giornale, 2 gennaio 2015, p. 21, Economia).
- Espressione inglese composta dai s. tax ‘tassa, imposta’ e ruling ‘regolamento, regime’.
- Già attestato nella Stampa del 4 febbraio 1990, p. 13, Economia e Finanza (Rinaldo Gianola).