SMARAGDINA, TAVOLA
. È uno scritto attribuito a Ermete Trismegisto, così chiamato perché si vuole fosse stato inciso da Ermete stesso sopra un prezioso smeraldo. Benché sia costituito da materiale di provenienza greco-egizia (come quello della rimanente letteratura ermetica) la sua redazione definitiva si è compiuta in arabo (non ne rimangono che frammenti) donde l'opera è passata, col titolo che le è rimasto, in una traduzione latina, probabilmente del sec. XI. Nella Tavola smaragdina si contengono, espressi in sentenze, insegnamenti mistici e occultistici, quale il famoso: "Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e inversamente, per formare le meraviglie della cosa unica". Altre sentenze svolgono il concetto del "padre di ogni cosa", o Τέλεσμα, e insegnano a riconoscerlo, a separarlo, a dirigerlo, secondo formulazioni analoghe a quelle alchimistiche.
Bibl.: J. Ruska, Tabula Smaragdina, ein Beitrag zur Gesch. d. herm. Lit., Heidelberg 1926 (Heidelb. Akt. d. v. - Portheim Stift., 16. IV); M. Plessner, Neue Materialien zur Gesch. der Tabula Smaragdina, in Islam, 1927, p. 77 segg.