tasse
Il prezzo di alcuni servizi pubblici
Le tasse sono, a differenza delle imposte, contributi che i cittadini pagano allo Stato, alle Regioni, ai Comuni e ad altri enti pubblici quando beneficiano a livello personale di particolari servizi pubblici. Quanto viene pagato per il servizio non è sufficiente a coprirne il costo; la parte restante è a carico della collettività, e viene finanziata ricorrendo al gettito delle imposte
Quando andiamo al ristorante o entriamo in un supermarket dobbiamo pagare il prezzo delle cose che mangiamo o acquistiamo; per vedere un film al cinema o sentire un concerto paghiamo il biglietto d’ingresso; se vogliamo fare sport dovremo pagare l’abbonamento a una palestra: in altre parole, ogni cosa ha un prezzo.
La pizza, la spesa settimanale o il film sono beni che noi tocchiamo e vediamo ogni giorno; ma proviamo a pensare alle scuole, agli ospedali, alla polizia, ai tribunali, alle strade e alle ferrovie, alle forze armate, alla possibilità di circolare in macchina, di entrare in un museo, di frequentare una mensa scolastica.
Per usufruire di questo insieme di servizi il cittadino paga due distinti tributi: le imposte e le tasse. Le imposte alimentano in maniera generica le entrate dello Stato che con esse finanzia i servizi pubblici di cui beneficiamo: tutti noi siamo andati a scuola; chi si fa male va all’ospedale; chi subisce un furto si reca dalla polizia; se abbiamo una lite con il nostro vicino di casa ricorriamo al tribunale. In questo pacchetto sono compresi anche servizi meno percettibili, come il lavoro delle forze dell’ordine, che è di contrastare la criminalità: ogni volta che si arresta un ladro, anche a decine di chilometri da casa nostra, indirettamente anche noi ne traiamo vantaggio.
Le tasse sono invece legate a una specifica prestazione che il singolo richiede all’ente pubblico e dalla quale egli trae un vantaggio personale: tipico esempio sono le tasse scolastiche.
Le tasse sono divise in due grandi gruppi: quelle pagate direttamente alla pubblica amministrazione e quelle pagate indirettamente – attraverso il bollo – per tutte le richieste per le quali sia considerato obbligatorio l’uso della carta bollata.
Lo Stato ricorre alle tasse anche per autorizzare il cittadino o concedere al cittadino la possibilità di un esercizio per il quale è obbligatorio ottenere un permesso. Si tratta delle cosiddette concessioni governative, che vengono cedute al privato dietro il pagamento di un contributo; rientrano in tale categoria, per esempio, la tassa per accedere a un servizio giudiziario o al servizio di segreteria di un’anagrafe comunale, o anche la concessione per utilizzare un tratto di spiaggia allo scopo di installarvi uno stabilimento balneare.
La finanza locale nel governo del proprio territorio (Comuni, Province, Regioni) usa ampiamente questo genere di tributi, specie da quando l’autonomia degli enti locali è andata aumentando e con essa il ventaglio di servizi da essi erogati. Per fare fronte alle spese crescenti gli enti locali hanno tre forme di finanziamento: le entrate tributarie vere e proprie (che includono le tasse); quelle condivise con altri livelli di governo attraverso l’uso della sovraimposizione (al pagamento delle imposte sul reddito allo Stato, le Regioni e i Comuni aggiungono una propria quota) e infine le sovvenzioni o sussidi statali.
Il nucleo centrale delle prime è dato dalle imposte sugli immobili (cioè su case e negozi), ma anche le tasse vere e proprie hanno importanza, quali in Italia quelle basate sulle concessioni governative demaniali – come appunto nel caso dello stabilimento balneare –, sulle tasse di circolazione di veicoli e motoscafi e sulla tassa per l’occupazione di suolo pubblico (per esempio, nel caso di un bar con tavolini all’esterno). Lo stesso servizio di raccolta dei rifiuti, la cui importanza è andata crescendo, viene erogato dietro pagamento di una tassa.
Quando godiamo dei tesori dei musei o delle bellezze di uno dei tanti parchi disseminati in Italia, contribuiamo al mantenimento del nostro prezioso patrimonio artistico e di quello ambientale e paesaggistico attraverso il biglietto di ingresso, che altro non è se non il pagamento di una tassa.