TARSURA
Nome di una figura femminile, identificata come una Nereide, che assiste atterrita al rapimento di Teti (Thethis) da parte di Peleo (Pele) su uno specchio etrusco del Museo Archeologico di Firenze.
Il nome è di lettura incerta, perché la sua prima lettera (?) potrebbe leggersi tanto T quanto P: quindi alcuni studiosi intendono anche Parsura, benché la forma T. sia la più comunemente accettata. La voce T. è stata messa in relazione con Tarsu, nome di una figura che compare con Turms (Hermes) e Perse (Perseo) su uno specchio etrusco di Vienna. Il Pauli avanza anche l'ipotesi che la lettera ? possa leggersi I: si avrebbe così Iarsura, voce che potrebbe essere collegata con Irisia (v.), nome di una Nereide che assiste al ratto di Teti da parte di Peleo su una tazza del Pittore di Epeleios (v. epbleios, pittore di; vol. iii, p. 355) a Monaco.
Monumenti considerati. Specchio di Firenze: E. Gerhard, Etruskische Spiegei, Il, 1845, tav. ccxxvi, iii, 2, p. 213 s. (1863). Specchio di Vienna: E. Gerhard, op. cit., iv, 1862; 2, tav. cccxxxii, iv, 1, 1867, p. 75 S. Tazza di Monaco: Furtwängler-Reichhold, iii, p. 243 s., tav. 155; J. D. Beazley, Red-fig., 19632, p. 146, n. 2; p. 1628.
Bibl.: C. Pauli, in Roscher, V, 1916-24, c. 120, s. v.; E. Fiesel, in Pauly-Wissowa, 1932, c. 2439, s. v.