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TARQUINIA

di Mauro Cristofani - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)
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TARQUINIA

Mauro Cristofani

(XXXIII, p. 278; App. II, II, p. 944)

Le ricerche sulle fasi dell'insediamento e sulla distribuzione delle necropoli dell'età del Ferro hanno portato a congetturare che la formazione della città di età storica, coincidente con le alture limitrofe di Pian di Civita e di Castellina, risalga alla seconda metà dell'8° secolo a.C.: prima di quest'epoca l'abitato si sarebbe caratterizzato per villaggi separati, uno dei quali parzialmente messo in luce in località Monterozzi, dove sono stati scoperti fondi di capanne a pianta rettangolare e ovale. In effetti le ricerche al centro della Civita (1982-87) hanno messo in luce una complessa stratificazione che parte dal Protovillanoviano e si concentra, in età successive, attorno a un'area di culto, cui pertiene il seppellimento rituale di strumenti legati al rango (scudo, scure, tromba), risalenti agli inizi del 7° secolo a.C. Anche nell'area del Tempio della Regina, scavi inediti attestano che la zona era frequentata fin dall'età del Ferro e che successivamente vi fu costruito un sacello (530 a.C.) precedente il grandioso complesso templare del 4° secolo a.C., scavato fra il 1934 e il 1946 (altre ricerche inedite: 1957, 1963-64), cui doveva appartenere un deposito di ex voto in terracotta (4°-1° secolo a.C.). È possibile che la divinità titolare del tempio fosse Artume (nome prestato dal greco Artemis).

L'area, ristrutturata in età imperiale, doveva costituire il centro politico-religioso della città, se accolse i Fasti dell'ordo LX haruspicum, le statue e gli elogia degli eroi cittadini, a iniziare forse dal mitico Tarchon, per continuare con quelli della famiglia degli Spurinna, i cui componenti avevano agito per conto della città in imprese concernenti spedizioni in Sicilia (dovrebbe trattarsi degli attacchi a Lipari dell'ultimo quarto del 6° secolo a.C., piuttosto che degli scarsi aiuti forniti ad Atene durante l'assedio di Siracusa), forse ad Aleria, in Corsica, nel Lazio e nella stessa Etruria (si parla della sconfitta di un re di Caere e della partecipazione a una guerra servile ad Arezzo, città cui gli Spurinna erano legati da matrimoni con la famiglia dei Cilnii). Si tratta di documenti di grande rilevanza poiché attestano l'esistenza di Tuscae historiae tramandate attraverso archivi familiari.

Le esplorazioni nelle necropoli hanno comportato, attraverso le indagini della Fondazione Lerici, uno straordinario incremento delle tombe dipinte, praticamente raddoppiate per numero. Questa nuova documentazione ha permesso una profonda revisione dei problemi concernenti la pittura, per le novità sia iconografiche (si è aggiunta recentemente la tomba dei Demoni Azzurri, degli inizi del 4° secolo a.C., con scena di arrivo di una donna nell'oltretomba traghettata da Caronte alla presenza di Ade e di esseri infernali), sia stilistiche.

Le tombe dipinte, che costituiscono solo il 2% dell'intero complesso cemeteriale e, pertanto, competono al ceto abbiente, rivelano una notevole fioritura, stimolata forse da pittori greco-orientali, fra il 530 e il 490 a.C. (fra quelle di nuova scoperta vanno ricordate in specie le tombe dei Giocolieri, delle Olimpiadi, della Fustigazione, del Cacciatore), quando la celebrazione della morte ruota attorno a giochi e simposi, immagini di lusso e ostentazione che fungono da cerimonie reintegrative per i sopravvissuti. La scarsa qualità dei monumenti databili fra 460 e 380 a.C. circa si accompagna a una ripetizione di schemi interrotti dalla citata tomba dei Demoni Azzurri, che precede altre pitture con esseri del mondo funerario (tombe dei Caronti, degli Anina), opposte a quelle che celebrano i fasti delle famiglie locali con armi (tomba Giglioli) o cortei di magistrati (tomba del Convegno), databili agli inizi del 3° secolo a.C.

Bibl.: Scavi e ricerche collettanee: P. Romanelli, in Notizie Scavi, 1948, pp. 193 ss.; M. Moretti, ibid., 1959, pp. 122 ss.; L. Cavagnaro Vanoni, ibid., 1972, pp. 157 ss.; 1977, pp. 157 ss.; R.E. Linington, in Studi in memoria di F. Rittatore Vomwiller, i, Como 1982, pp. 245 ss.; G. Spadea, in Archeologia nella Tuscia, Roma 1982, pp. 110 ss.; Gli Etruschi di Tarquinia, Catalogo della mostra, Modena 1986; Tarquinia: ricerche, scavi, prospettive, a cura di M. Bonghi Jovino e C. Chiaromonte Treré, Milano 1986; AA.VV., Studia Tarquiniensia, Roma 1988; M. Bonghi Jovino, in Atti Secondo Congresso Internazionale Etrusco, Firenze 1985, Roma 1989, pp. 315 ss.; L. Cavagnaro Vanoni, ibid., pp. 341 ss.; M. Bonghi Jovino, in Scienze dell'Antichità, 3-4 (1989-90), pp. 679-94; Id., in Archeologia classica, 43 (1991), pp. 171-91; M. Cristofani, in Archaeologischer Anzeiger, 1992, pp. 539-43; M. Cataldi, B. Massabò, in Tyrrenoi philotechnoi, a cura di M. Martelli, Roma 1994, pp. 61-74. Cataloghi del Museo: AA.VV., Materiali del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, i-xii, Roma 1980-87. Iscrizioni: M. Pandolfini, in Corpus Inscriptionum Etruscarum, 3, 1, Roma 1982; A. Maggiani, Atti Secondo Congr., cit., pp. 1027 ss.

Sulle fasi più antiche: H. Hencken, Tarquinia, Villanovans and Early Etruscans, Cambridge (Mass.) 1968; G. Bartoloni, F. Delpino, in Rend. Acc. Linc., 25 (1970), pp. 217 ss.; K. Kilian, in Jahrb. Deutsch. Arch. Inst., 92 (1977), pp. 24 ss.; R.E. Linington, F. Delpino, M. Pallottino, in Studi Etruschi, 46 (1978), pp. 3 ss.; F. Buranelli, La necropoli villanoviana ''Le Rose'' di Tarquinia, Roma 1983; M. Rendeli, Città aperte. Ambiente e paesaggio rurale organizzato nell'Etruria meridionale costiera durante l'età orientalizzante e arcaica, ivi 1993, pp. 221-82. Storia politica: M. Torelli, Elogia Tarquiniensia, Firenze 1975; G. Colonna, in Mélanges Ec. franç. Rome, 96 (1984), pp. 557 ss.; M. Pallottino, in Studi Etruschi, 53 (1985), pp. 3 ss.; M. Cristofani, Saggi di storia etrusca arcaica, Roma 1986; F. Catalli, in Atti Secondo Congr., cit., pp. 1101 ss.

Sulle pitture tombali, oltre a M. Pallottino, La peinture étrusque, Ginevra 1952 (trattazione generale): M. Moretti, Nuovi monumenti della pittura etrusca, Roma 1966; E.P. Markussen, Painted tombs in Etruria. A bibliography, Odense 1979; Catalogo ragionato della pittura etrusca, a cura di S. Steingräber, Milano 1985; Pittura etrusca al Museo di Villa Giulia, a cura di M.A. Rizzo, Roma 1989. Sulla storia critica delle pitture nell'Ottocento: Malerei der Etrusker, Zeichnungen des 19. Jahrhunderts, Magonza 1987. Edizioni di tombe in Monumenti della pittura antica scoperti in Italia, i: G. Becatti, F. Magi, Le pitture delle tombe degli Auguri e del Pulcinella, Roma 1956; M. Cristofani, Le pitture della Tomba del Tifone, ivi 1971; A. Morandi, Le pitture della Tomba del Cardinale, ivi 1983. Inoltre: S. Stopponi, La tomba della Scrofa Nera, ivi 1983. Per studi specifici: Tomba dei Tori: L. Banti, in Studi Etruschi, 24 (1956), pp. 143 ss.; A. Giuliano, ibid., 37 (1969), pp. 3 ss.; E. Simon, in Jahrb. Deutsch. Arch. Inst., 88 (1973), pp. 27 ss.; L. Cerchiai, in Annali Ist. Univ. Orientale di Napoli. Archeologia e Storia Antica, 2 (1980), pp. 25 ss.; B. d'Agostino, ibid., 7 (1987), pp. 1 ss. Tomba del Barone: G. Walberg, in Studi Etruschi, 54 (1986), pp. 51 ss. Tomba Giglioli: M. Cristofani, in Dialoghi di Archeologia, 1 (1967), pp. 228 ss. Tombe dell'Orco: M. Torelli, ibid., s. 3, 1 (1983), pp. 7 ss.; M. Cristofani, in Tarquinia: ricerche, cit., pp. 191 ss. Tomba dei Demoni Azzurri: M. Cataldi, ibid., pp. 37 ss. Tomba dei Festoni: S. Steingräber, in Jahrb. Deutsch. Arch. Inst., 103 (1988), pp. 217 ss. Tomba 5513: C. Weber-Lehmann, in Atti Secondo Congr., cit., pp. 733 ss. Problemi di carattere iconografico: B. d'Agostino, in Prospettiva, 32 (1983), pp. 2 ss.; C. Weber-Lehmann, in Römische Mitteilungen, 92 (1985), pp. 19 ss.; I. Krauskopf, Todesdämonen und Totengötter im vorhellenistischen Etrurien, Firenze 1987. Per problemi di carattere stilistico: G. Camporeale, in Römische Mitteilungen, 75 (1968), pp. 34 ss.; M. Cristofani, in Prospettiva, 7 (1976), pp. 2 ss.; M. Martelli, ibid., 27 (1981), pp. 2 ss.; G. Colonna, in Dialoghi di Archeologia, s. 3, 2 (1984), pp. 1 ss.

Produzione di sarcofagi: R. Herbig, Die jüngeretruskischen Steinsarkophagen, Berlino 1952; K.-P. Goethert, Typologie und Chronologie der jüngeretruskischen Steinsarkophage, diss., Bonn 1974; M. Martelli, in Prospettiva, 3 (1975), pp. 9 ss.; H. Blanck, in Miscellanea T. Dohrn, Roma 1982, pp. 11 ss. Produzione ceramica: G. Camporeale, in Studi Etruschi, 40 (1972), pp. 115 ss.; J.G. Szilágyi, ibid., pp. 19 ss.; F. Canciani, Corpus Vasorum Antiquorum, Tarquinia, iii, Roma 1974; L. Cavagnaro Vanoni, F.R. Serra Ridgway, Vasi etruschi a figure rosse, ivi 1989.

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