• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

TARQUINIA

di P. Rossi - Enciclopedia dell' Arte Medievale (2000)
  • Condividi

TARQUINIA

P. Rossi

(etrusco Tarchuna, Tarchna; lat. Tarquinii; Castrum novum, Cornetum, Corgnetum nei docc. medievali)

Cittadina del Lazio settentrionale, situata presso il mare, in prov. di Viterbo, che assunse solamente nel 1922 tale nome a sostituzione di quello medievale di Corneto, che già dal 1872 era stato trasformato in Corneto-Tarquinia.T. moderna è infatti ubicata sul sito medievale qui trasferito a seguito dell'abbandono della città etrusca, originariamente posizionata sullo sperone - ancora oggi denominato La Civita - collegato all'entroterra con il lato affacciato sul fiume Marta. Tarchuna era una delle più importanti città dell'Etruria, ma fu vinta dai Romani nel sec. 4° a.C., divenendo municipium intorno al 90 a.C.; già dal sec. 5° d.C. risulta essere stata sede vescovile con un suo vescovo Apuleius, intervenuto al concilio romano del 465; successivamente passò sotto la giurisdizione ecclesiastica di Tuscania a seguito dello spopolamento del sito e del conseguente trasferimento dell'abitato sull'estremità del colle Monterozzi, dove si trovava il castello di Cornetum, registrato nei documenti dall'852 (Silvestrelli, 1940). Tornò poi a essere sede di diocesi solo nel 1435, quando venne unita a Montefiascone da Eugenio IV (1431-1447).Per la sua collocazione presso il mare e sul fiume Marta, già dal sec. 12° Corneto visse avvenimenti storici che condizionarono le scelte culturali del suo anomalo iter artistico, quasi avulso dal territorio circostante e al contrario proiettato in toto verso l'esterno. In quel momento infatti nacque un Comune forte, in grado di gestire gli stretti rapporti commerciali con Pisa (1174), Genova, Venezia e quindi i legami con la Toscana e più generalmente con l'Italia del Nord; la prima menzione ufficiale del Comune viene fatta risalire al 1144, quando nel Liber censuum i consoli rendono omaggio a Lucio II (1144-1145), ma già tra le iscrizioni di S. Maria di Castello si dichiara che la chiesa era stata edificata a pubblico nome del popolo di Corneto e ciò è stato visto dalla critica come riferimento diretto a un'istituzione pubblica cittadina (De Rossi, 1875, p. 115). Conseguenza di tale floridezza furono le grandi mire espansionistiche, verso l'interno e il litorale, che portarono Corneto a combattere con Viterbo e Federico II (1245), con il cardinale Albornoz e Gerardo Orsini (1355), finché nel 1420 ca. fu annessa al Patrimonium.Forse legato strettamente alla storia municipale - in quanto da alcuni ritenuto antica sede del governo cittadino prima dell'edificazione del palazzo Comunale - ma comunque riferito concordemente dalla critica al sec. 12°, il palazzo dei Priori fu realizzato adattando e accorpando in un unico blocco costruzioni diverse, tra le quali le alte torri inglobate agli angoli e lungo i lati perimetrali del nuovo complesso, che veniva così ad assumere un aspetto fortificato, poi in parte alterato con i numerosi interventi rinascimentali.Tra il sec. 11° e il 12° si costituì anche il primo nucleo della città medievale, ancora individuabile nel settore settentrionale della città, mentre la parte a S rispetto all'od. corso Vittorio Emanuele II, chiamata Castrum novum, conobbe il grosso del suo sviluppo edilizio solo nei secoli successivi, anche se il nuovo circuito di mura risale almeno al sec. 13°, come dimostra la stessa ubicazione del palazzo Comunale, posizionato sul tracciato della prima cinta, che quindi al momento della costruzione del medesimo non doveva già più essere in uso. Questo edificio, fortemente alterato nella sua struttura medievale dagli interventi dei secc. 15°-18°, mantiene del nucleo originario solamente parte del prospetto su via S. Pancrazio, scandito da arcature cieche su pilastri, oggi parzialmente inclusi in una struttura a scarpa di epoca successiva (Cicerchia, 1990).Dell'antica Corneto si conserva quindi ancora il circuito di mura con numerosi torrioni e con le porte, tra le quali quella imponente che introduce a Castello, ovvero all'area del recinto che secondo la tradizione delimitava la residenza della contessa Matilde, la quale nel 1080 tenne un placito intus castellum di Corneto per dirimere una controversia sul possesso della chiesa di S. Pietro (Dilcher, 1963). Con la fortificazione di questa porta, avvenuta nella prima metà del sec. 15° con l'inglobamento nella sua struttura del torrione c.d. della contessa Matilde, sembra che si sia voluta isolare dal centro urbano questa porzione di città antica, forse già disabitata (Cicerchia, 1990).Il toponimo Castello - anche se più probabilmente derivato dal castrum Corgnetum piuttosto che dal castello di Matilde - resta comunque legato alla chiesa di S. Maria, che, includendo nelle sue strutture alcune porzioni della cinta muraria (Parlato, Romano, 1992), venne qui edificata a partire dal 1121 e consacrata nel 1207 da Innocenzo III (1198-1216). All'interno di questo arco di tempo la critica colloca più fasi costruttive, scandite dall'attività di un'intera famiglia di marmorari romani che ha firmato tutti gli arredi della chiesa: Pietro di Ranuccio nel 1143 il portale; Nicola, figlio di Pietro, nel 1150 ca. la bifora in facciata; Giovanni e Guittone, figli di Nicola, il ciborio nel 1168 e Giovanni, figlio di Guittone, nel 1208 l'ambone.A queste cronologie così puntuali vengono quindi ancorate dagli studiosi le campagne costruttive. La prima fase, che si può far risalire agli anni tra il 1121 e il 1143, sembra aver comportato la definizione delle strutture perimetrali con le murature in alzato del corpo-navate fino al livello delle coperture e la facciata, con le relative decorazioni scultoree a eccezione della bifora del prospetto, datata da Claussen (1987) al 1150 circa. Tra l'esecuzione del portale nel 1143 e quella del ciborio nel 1168 si collocherebbe la copertura dell'edificio, mentre lavori successivi alle volte e l'edificazione della cupola potrebbero essere datati al 1190 ca. in concomitanza con un nuovo circuito absidale, esemplato su quello di S. Maria di Falleri (Rossi, 1986). Gli arredi della chiesa vennero poi completati nel 1208 ca. con l'ambone e il pavimento.Sempre posizionata in questo settore della città antica, e più specificamente sul ciglio settentrionale della rupe, a Borgo Vecchio, è la chiesa di S. Giacomo Apostolo, la cui prima menzione documentaria risale al 1258, quando figura tra le pertinenze del monastero di S. Giuliano a Tuscania; l'edificio viene però datato da Porter (1913) per il tipo di copertura al 1095 ca., da Apollonj Ghetti (1938) alla seconda metà del sec. 12°, mentre Raspi Serra (1972) lo riferisce ai primi decenni del 12° in quanto la sua icnografia - a navata unica con due campate coperte da volte a crociera, transetto sporgente con cupola, abside emergente e due absidiole laterali in spessore di muro - è stata vista dalla studiosa come prototipo tipologico nella zona, recepito da culture esterne e da modelli cluniacensi, più precisamente dal monastero benedettino di S. Rabano presso Alberese (prov. Grosseto).Notevoli tangenze con S. Maria di Castello da una parte e S. Giacomo dall'altra, presenta la chiesa di S. Martino che, anche se fortemente alterata nei suoi elementi costruttivi (tre navate absidate, coperte a tetto e scandite da pilastri circolari), viene collocata cronologicamente tra i due edifici e datata quindi ai primi decenni del 12° secolo. È infatti anch'essa caratterizzata da una scansione orizzontale della facciata - realizzata con una cornice marcapiano, sottolineata da una serie di archetti su lesene - vista da Raspi Serra (1972), unitamente all'uso della bicromia, come una riproposizione di modelli pisani già presenti in S. Maria di Castello; le due calotte absidali ancora in situ sono state invece individuate dalla studiosa come elementi islamici mediati da S. Giacomo.Influenze pisane sono state ancora riconosciute negli elementi a losanga dell'abside di S. Salvatore, collocato nei pressi di S. Giacomo, nella parte antica della città, attualmente disabitata. È un edificio ormai abbandonato e oggi adibito a magazzino, che conserva però ancora le originarie strutture del sec. 12°, riconoscibili nella navata unica con abside semicircolare, decorata da archetti su elementi verticali, riproposti anche sul lato perimetrale (Parlato, Romano, 1992). Nella chiesa era conservata l'icona del Salvatore (oggi nella cattedrale), a fondo oro su tela applicata su tavola, databile alla fine del sec. 12° (Volbach, 1940-1941).Al potere del Comune è legata dunque una politica edilizia che comportò lo sviluppo della città medievale per tutto il sec. 12°, culminando con la costruzione di S. Pancrazio, (Porter, 1913: 1160 ca.; Raspi Serra, 1972: fine del sec. 12°), posta non a caso (Raspi Serra, 1972) - dietro il palazzo Comunale: in questa chiesa si svolse nel 1204 l'incoronazione di Pietro II d'Aragona (m. nel 1213), che comportò per Corneto nuovi e importanti legami commerciali (Raspi Serra, 1972). È una costruzione con una particolarissima icnografia, a navata unica quasi quadrata, sezionata in larghezza da tre arconi e con la campata che precede le tre absidi coperta da una grande volta esapartita che rimanda a sistemi costruttivi d'Oltralpe (Porter, 1913; Raspi Serra, 1972).Non si conosce la cronologia certa legata alla venuta dei Francescani, che comunque si insediarono a T. nel sec. 13°, dapprima nell'antico oratorio della SS. Trinità, situato subito fuori l'abitato, oltre il più antico circuito di mura; successivamente venne eretto l'edificio attuale, S. Francesco, sul sito del primitivo insediamento, databile alla fine del sec. 13° in quanto nel 1300 risulta già documentato negli Statuta Cornetana (Cicerchia, 1990) e quindi ormai incluso nella nuova cerchia urbana. È una costruzione a tre navate, transetto e absidi rettilinee, nella quale particolarmente significativa risulta essere la navata sinistra, coperta da crociere costolonate a sezione angolare, su archi trasversi a tutto sesto, secondo una soluzione - considerata da Raspi Serra (1972, p. 43) un modo per 'appiattire' la volta - che contraddistingue anche il vicino S. Giovanni Gerosolimitano, nel quale i rimandi a schemi francesi vengono sottolineati anche dalla complessa struttura presbiteriale con grande coro poligonale, preceduto da una campata quadrata, fiancheggiata da cappelle anch'esse poligonali.

Bibl.: G.B. De Rossi, Il pavimento di Santa Maria in Castello di Corneto-Tarquinia, BAC, s. II, 4, 1875, pp. 85-132; L. Dasti, Notizie storiche e archeologiche di Tarquinia e Corneto, Roma 1878; L.E. Stevenson, Chiesa di Santa Maria di Castello a Corneto, in Mostra della Città di Roma alla Esposizione di Torino nell'anno MDCCCLXXXIV, Roma 1884, pp. 176-177; A.K. Porter, S. Maria di Castello in Corneto, AS 31, 1912, pp. 139-151, 169-179; id., S. Giacomo in Corneto, ivi, 32, 1913, pp. 165-171; R. Krautheimer, Lombardische Hallenkirche im 12. Jahrhundert, JKw 21, 1928, pp. 176-191; B.M. Apollonj Ghetti, La chiesa di S. Giacomo in Tarquinia, Palladio 2, 1938, pp. 171-183; H. Thümmler, Die Kirche S. Pietro in Tuscania, RömJKg 2, 1938, p. 286; G. Silvestrelli, Città Castelli e Terre della regione romana, Roma 1940, I, pp. 6-14; W.F. Volbach, Il Cristo di Sutri e la venerazione del SS. Salvatore nel Lazio, RendPARA 17, 1940-1941, pp. 97-126; H. Hahn, Die frühe Kirchenbaukunst der Zisterzienser. Untersuchungen zur Baugeschichte von Kloster Eberbach in Rheingau und ihren europäischen Analogien im 12. Jahrhundert (Frankfurter Forschungen zur Architekturgeschichte, 1), Berlin 1957, p. 180, n. 533; R. Wagner-Rieger, Die italienische Baukunst zu Beginn der Gotik (Publikationen des Österreichischen Kulturinstituts in Rom, 1-2), 2 voll., Graz-Köln 1956-1957: I, pp. 50-51; II, pp. 32-36; B.M. Apollonj Ghetti, Antica architettura nella Tuscia, Fede e arte 7, 1959, pp. 300-305; R. Pardi, Nuovi rilievi della chiesa di S. Maria di Castello in Tarquinia, Palladio, n.s., 9, 1959, pp. 79-93; E. Romanelli, S. Francesco di Tarquinia, Tarquinia 1962; G. Dilcher, Die Gräfin Mathilde und die Burg von Corneto, Atti Memorie Modenesi, s. IX, 3, 1963, pp. 432-443; P. Supino Martini, Corneto precomunale e comunale. Note ed appunti, BISI 79, 1968, pp. 115-147; G. De Angelis d'Ossat, La distrutta ''cupola di Castello'' a Tarquinia, Palladio, n.s., 19, 1969, pp. 119-135; J. Raspi Serra, La Tuscia Romana. Un territorio come esperienza d'arte: evoluzione urbanisticoarchitettonica, Roma-Torino 1972, pp. 13-30; L. Marchese, Tarquinia nel Medioevo, Civitavecchia 1974; R. Pardi, La chiesa di S. Maria di Castello in Tarquinia dalla fondazione alla consacrazione, Bollettino della Società tarquinese di arte e storia 4, 1975, pp. 10-30; G.M. Aldanesi, Ancora sulla chiesa collegiata di S. Maria di Castello, ivi, 5, 1976, pp. 58-67; B. Blasi, Il castello di Corneto e il suo monumento maggiore, ivi, 8, 1979, pp. 9-25; D. Glass, Studies on Cosmatesque Pavements (BAR. International Studies, 82), Oxford 1980, pp. 133-135; F. Fabrizi, G.C. Traversi, La chiesa di San Giacomo in Tarquinia, Bollettino della Società tarquinese di arte e storia 14, 1985, pp. 7-72; G. Tiziani, Le fortificazioni di Tarquinia medioevale (Corneto), Tarquinia 1985; G.C. Traversi, Tarquinia, relazione per una storia urbana, Tarquinia 1985; P. Rossi, Civita Castellana e le chiese medievali del suo territorio, Roma 1986, pp. 18-25, 68-74; P.C. Claussen, Magistri Doctissimi Romani. Die römischen Marmorkünstler des Mittelalters (Corpus Cosmatorum I) (Forschungen zur Kunstgeschichte und christlichen Archäologie, 14), Stuttgart 1987, pp. 36-53; R. Prete, La chiesa di Santa Maria di Castello, la sua storia e i suoi restauri, Bollettino della Società tarquinese di arte e storia 16, 1987, pp. 5-37; C. De Cesaris, Santa Maria di Castello cattedrale di Corneto, ivi, 17, 1988, pp. 5-42; L. Balduini, Notizie su alcuni arredi della chiesa di S. Maria di Castello in Corneto, ivi, pp. 43-62; P. Cicerchia, Tarquinia borgo medioevale, Roma 1990; E. Parlato, S. Romano, Roma e il Lazio (Italia romanica, 13), Milano 1992, pp. 240-264, 414-418; P. Nussio, Fontana Nova. Notizie storiche e architettoniche, Tarquinia 1996.P. Rossi

Vedi anche
Etruschi Antica popolazione d'Italia, insediata soprattutto nelle odierne regioni di Toscana, Lazio e Umbria settentrionali (fig. 1), ma con alcune propaggini anche in Campania, Emilia-Romagna e Lombardia. 1. Storia degli Etruschi Sull’origine degli Etruschi (gr. Τυρσηνοί, poi Τυρρηνοί; lat. Tusci o Etrusci; ... Matilde di Canossa Figlia (n. 1046 - m. 1115) di Bonifacio, marchese di Toscana, e della contessa Beatrice di Lotaringia. Sposa di Goffredo il Gobbo (1069), duca di Lorena, poi risposatasi, per motivi politici, con Guelfo V di Baviera (1089); visse nel periodo più acuto della lotta delle investiture, e fu la più valida ... Roma Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e di provincia (Comune di 1307,7 km2 con 2.718.768 ab. nel 2008). ● Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato già alla mente degli antichi, ma le soluzioni da essi offerte non reggono alla critica scientifica. ... Vulci (lat. Volci) Antica città etrusca, a NO di Tarquinia, collegata alla Via Aurelia. Frequentata sin da epoca protovillanoviana, fu fiorente in età villanoviana e, soprattutto, tra il 7° e 5° sec. a.C. Vinta dai Romani nel 280 a.C., fu privata di parte del territorio, in cui nel 273 fu fondata Cosa. Del ...
Categorie
  • ARCHITETTURA E URBANISTICA in Arti visive
Tag
  • VITTORIO EMANUELE II
  • PIETRO II D'ARAGONA
  • CIVITA CASTELLANA
  • MONTEFIASCONE
  • LIBER CENSUUM
Altri risultati per TARQUINIA
  • Tarquinia DOP
    Dizionario dei prodotti DOP e IGP (2018)
    Denominazione di origine protetta dei vini prodotti in numerosi comuni delle province di Roma e di Viterbo, nella regione Lazio. Le tipologie di vino sono bianco, ottenuta in parte da uve dei vitigni Trebbiano toscano e/o Trebbiano giallo; rosso, rosato e novello, ricavate perlopiù da uve dei vitigni ...
  • Tarquinia
    Enciclopedia on line
    Comune della prov. di Viterbo (già Corneto Tarquinia; 279 km2 con 16.361 ab. nel 2008). La cittadina è situata a 133 m s.l.m., su un colle che si leva ripido sulla breve pianura costiera, a 4 km dal Tirreno e 21 km a N di Civitavecchia. Il vastissimo territorio comunale comprende aree coltivate (cereali, ...
  • Tarquinia
    Lessico del XXI Secolo (2013)
    Tarquìnia. – Recenti ricerche condotte dall’Università degli studi di Torino e dalla Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria Meridionale nell’area detta della Doganaccia hanno permesso di approfondire le conoscenze sul periodo orientalizzante (fine VIII-VII sec. a.C.) di questo centro che ...
  • Tarquinia
    Dizionario di Storia (2011)
    Antica città etrusca (etrusco Tarchuna, Tarchna) nel Lazio settentrionale. Occupata sin da epoca protostorica, T. si accrebbe notevolmente nei secc. 8°-6°, anche grazie allo sviluppo dell’artigianato e dei commerci con il mondo greco e orientale. In declino dal 5° sec., nel 4° sostenne varie lotte contro ...
  • TARQUINIA
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)
    Mauro Cristofani (XXXIII, p. 278; App. II, II, p. 944) Le ricerche sulle fasi dell'insediamento e sulla distribuzione delle necropoli dell'età del Ferro hanno portato a congetturare che la formazione della città di età storica, coincidente con le alture limitrofe di Pian di Civita e di Castellina, ...
  • Corneto
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Adolfo Cecilia Antica città che, col nome di Tarquinia, fu fiorente in età etrusca (Tàrchuna, Tarchna) e romana (Tarquinii), ma subì un rapido declino nel periodo del Basso Impero; al principio del Medioevo cessò di esistere con lo spostamento dell'abitato su di un vicino colle. Il nuovo centro, che ...
  • TARQUINIA
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
    (XXXIII, p. 278) Pietro Romanelli Archeologia. - Tra il 1934 e il 1946 sono state condotte ricerche sistematiche nell'area della città, sul colle della Civita. Esse, mentre hanno provato in modo indubbio la continuità topografica fra il centro più antico etrusco e la città romana, hanno fatto riconoscere ...
  • TARQUINIA
    Enciclopedia Italiana (1937)
    (A. T., 24-25-26 bis) Maria MODIGLIANI Massimo PALLOTTINO Ignazio Carlo GAVINI Piccola città del Lazio settentrionale (provincia di Viterbo) situata a 149 m. s. m. Sorge sopra un poggio, sulla sinistra del fiume Marta, al limite fra i terreni del Quaternario a ovest (sabbie e ghiaie) e quelli ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
margarita¹
margarita1 margarita1 s. f. – Variante ant. o region. di margherita, come nome di fiore, e ant. nel sign. di perla, gemma: più è prode [= giovevole] al gallo uno grano che una margarita (Dante). Nell’Italia centr., durante il medioevo,...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali