TĂRNOVO (anche Tirnovo, Tirnova; A. T., 81)
Città della Bulgaria settentrionale, nel distretto di Plevna, a 155 m. s. m., sulle ultime pendici settentrionali dei Balcani presso il fiume Jantra, tributario di sinistra del Danubio. Nel 1926 aveva 12.802 abitanti. Notevoli vi sono l'industria tessile e quella del cuoio.
Storia. - La sua origine si fa rimontare all'epoca del dominio romano; ma il suo nome non ricorre nelle fonti storiche se non a partire dal sec. IX. Fu patria di Sišman che, nella seconda metà del sec. X, ribellatosi allo zar Pietro (927-969) successore di Simeone, fondò un nuovo stato bulgaro nella Macedonia. Il centro della vita politica e religiosa bulgara da quel momento si spostò dalla Bulgaria alla Macedonia, dove anche si trasferì il patriarcato bulgaro istituito già durante il regno di Simeone (893-927). Ma caduto, nella prima metà del sec. XI, il regno dei Sišmanidi e soppresso anche il patriarcato di Ochrida, Tărnovo, probabilmente per la sua forte posizione, divenne a sua volta il centro di una restaurazione nazionale, politica e religiosa, del popolo bulgaro. Ivi, nella chiesa di S. Demetrio, i fratelli Pietro e Ivan Asen, nel 1186, proclamarono la restaurazione dell'impero bulgaro e pochi anni dopo, per concessione del papa Innocenzo III, fu istituito un arcivescovato con autorità primaziale sulla Bulgaria e sulla Valacchia. Nel 1235, essendo la chiesa bulgara passata alla confessione ortodossa, il patriarca ecumenico greco ne riconobbe l'autonomia e al primate concesse il titolo di patriarca. Tărnovo, capitale dell'impero e sede del primate, attraversò nei secoli XIII e XIV un periodo di grande potenza politica e di prosperità e fu adornata di splendidi monumenti. Il 17 luglio 1393 essa fu presa dai Turchi dopo tre mesi di assedio. La sua caduta segna la fine dell'impero bulgaro. Sotto il dominio ottomano fu distrutta anche la sua autonomia religiosa: il patriarcato fu prima posto sotto la giurisdizione di quello greco e poi abolito nel 1767. Tuttavia, per il suo passato, Tirnovo rimase il centro spirituale della Bulgaria. In essa si compì il primo atto della risorta coscienza nazionale bulgara con l'instaurazione, nel 1870, dell'esarcato bulgaro che ricostituiva l'autonomia della chiesa bulgara. Ivi, nel 1879, si riunì l'assemblea nazionale che elesse principe di Bulgaria Alessandro di Battenberg ed ivi, il 5 ottobre 1908, la grande Sobranje, costituitasi in Assemblea Costituente, proclamò nella chiesa dei Quaranta Martiri la Bulgaria regno indipendente.