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TARN-ET-GARONNE

di Luchino Franciosa - Enciclopedia Italiana (1937)
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TARN-ET-GARONNE (A. T., 35-36)

Luchino Franciosa

Dipartimento della Francia sud-occidentale costituitosi nel 1808 con territorî appartenenti alla Guienna, alla Guascogna e alla Linguadoca. È formato da una vasta zona alluvionale al centro, compresa tra la Garonna, il Tarn e il basso Aveyron, dalle colline terziarie della Lomagne a O. con altitudine fra i 100 e 150 m., e da un'altra serie di colline terziarie a E., che terminano alle Causses du Quercy, dove raggiungono al massimo i 170 m. Il clima è temperato, secco e caldo, con piogge che salgono a 700 mm. nelle zone più elevate e che cadono in prevalenza tra maggio e giugno; le acque si raccolgono tutte nella Garonna che le convoglia all'Atlantico. Il territorio (3731 kmq.) è per 1/8 coperto da boschi e per 1/5 è tenuto a prati naturali, pascoli e lande su cui vivono 58 mila ovini e caprini e 87 mila bovini; il resto è coltivato a frumento (oltre 400 mila tonn. annue), ad altri cereali (oltre 400 mila tonn.), a patate, a lino, a canapa, a frutta e a viti, specie nella vallata del Tarn, con una produzione media di 460 mila ettolitri di vino.

Sviluppate sono anche le industrie, fra le quali primeggiano le metallurgiche, la fabbricazione dei cappelli di paglia, la filatura e tessitura, delle cartiere, e le estrattive del ferro e carbon fossile (da piccoli giacimenti). La popolazione non è molto densa (44 abitanti per kmq.) e da 159.559 abitanti nel 1921 è salita a 164.250 nel 1931. Capoluogo è Montauban con 29.981 abitanti (1931); centri minori sono Moissac, Castelsarrasin, Coussade. Il dipartimento è servito dalle ferrovie principali Bordeaux-Narbona, Baiona-Tolosa-Parigi, e da altre secondarie.

Vedi anche
Montauban Città della Francia (54.421 ab. nel 2004), capoluogo del dipartimento di Tarn-et-Garonne, sul fiume Tarn. Industrie alimentari, meccaniche, elettrotecniche, delle calzature, tessili e delle ceramiche. ● Su un impianto d’origine medievale, la piazza principale a portici (ricostruita nel 17° sec.) emerge ... Moissac Cittadina della Francia meridionale, nel dipartimento di Tarn-et-Garonne. Sorse nell’8° sec. intorno all’abbazia benedettina fondata nel 7° sec. da s. Amando e affiliata a Cluny nel 1047; secolarizzata nel 1625, ne sussiste la chiesa, S. Pietro, ricostruita nel 15° secolo. L’edifico del 12° sec. era ... Guienna (fr. Guyenne) Antica provincia storica della Francia sud-occidentale, con capoluogo Bordeaux. Non corrisponde a un’unità geografica: comprende infatti regioni assai diverse, come il Quercy e il Périgord sui margini del Massiccio Centrale, il Bordolese e l’Agenais che rientrano nel bacino aquitanico. ... Linguadoca (fr. Languedoc) Regione storica della Francia meridionale, fra il basso Rodano a E, l’Ariège a SO, il Golfo del Leone a S e il rilievo delle Cevenne a NO. Ha preso nome dalla lingua d’oc (➔ oc). L’agricoltura, l’allevamento, lo sfruttamento del sottosuolo (ferro, uranio, bauxite, zinco, piombo) e l’industria ...
Vocabolario
et ab hic et ab hoc
et ab hic et ab hoc 〈... ik ... òk〉. – Locuzione lat. (propr. «e da qui e da questo») usata talvolta, come l’altra locuz. ab hoc et ab hac, per indicare il confuso inserirsi di varî argomenti e pettegolezzi in una conversazione.
ab hoc et ab hac
ab hoc et ab hac ‹... òk ... ak› locuz. lat. (propr. «da questo e da quella»). – Espressione usata talvolta a indicare cosa detta confusamente, senza senso: parlare, ragionare ab hoc et ab hac. V. anche et ab hic et ab hoc.
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