Tares
s. f. inv. Acronimo di Tassa sui rifiuti e sui servizi.
• Meno conosciuta dell’Imu, ma non per questo meno onerosa è la Tares, il tributo comunale sui rifiuti e servizi. Dal primo gennaio 2013 sostituirà la vecchia Tarsu, la tariffa sui rifiuti solidi urbani e servirà a finanziare i servizi cosiddetti invisibili dei Comuni come i vigili urbani o la manutenzione del verde cittadino. Il ministero dell’Economia dovrà emanare a breve un decreto attuativo per stabilire l’importo. (Laura Della Pasqua, Tempo, 8 aprile 2012, p. 2, Primo Piano) • nella città di Piero Fassino, leader dell’Anci e quindi di tutti i comuni italiani, da anni si combatte per rendere meno pesante la tassa raccolta rifiuti che una volta si chiamava Tarsu, poi diventata Tares e oggi Tari. Tassa che si compone di tante voci il cui totale ‒ a Torino è un po’ più di 205 milioni ‒ dev’essere per legge redistribuito fra tutti i contribuenti. (Beppe Minello, Stampa, 7 gennaio 2015, p. 7, Primo Piano) • I motivi sono ben spiegati nel testo: difficoltà a incassare i tributi Tares, come si chiamava la tassa sulla spazzatura, relativi al 2013 e il mancato versamento da parte di Amat dei canoni di depurazione che vengono addebitati sulle bollette dell’acqua, dal 2008 al 2013. (Diego David, Secolo XIX, 30 agosto 2016, p. 14, Imperia).