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TARENTO

di Pietro Romanelli - Enciclopedia Italiana (1937)
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TARENTO (Tarentum)

Pietro Romanelli

Località dell'antica Roma, nel Campo Marzio, connessa con la celebrazione dei ludi secolari.

La forma del nome è duplice: tarentum e terentum; se la prima è quella che si ritrova più frequentemente, si ha ragione di credere che la seconda fosse la primitiva, forse di origine sabina e contenente l'idea di mollezza; la somiglianza col nome della città apula e soprattutto gli apporti venuti da questa al culto connesso con la località avrebbero determinato il mutamento. Il luogo era sacro alle divinità infere che, dopo l'introduzione a Roma dei culti greci, s'identificarono con Dispater e Proserpina; in esso i libri sibillini ordinarono nel 249 a. C. che si celebrassero dei ludi in onore di quelle divinità, e che tali giuochi si rinnovassero ogni cento anni: furono questi i ludi tarentini, identificatisi e trasformatisi più tardi nei ludi secolari, nei quali tuttavia confluirono anche senza dubbio elementi di varia origine (v. secolo). La località del Tarentum viene dai più identificata nell'angolo occidentale del Campo Marzio, presso la piazza della Chiesa Nuova e il ponte Vittorio Emanuele, dove furono rinvenuti i frammenti degli Atti dei ludi secolari; altri invece la trasportano più a valle, in prossimità del punto dove il corso del Tevere è diviso dall'isola.

Bibl.: P. Wuilleumier, Tarente et le Tarentum, in Rev. étud. lat., I (1932), p. 127 segg. con bibl. anteriore, fra cui degno di menzione per la questione topografica: P. Boyancé, in Mélang. écol. franç., 1925, p. 135 segg.; J. Gagé, Recherches sur les Jeux séculaires, Parigi 1934.

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