tardomodernista
(tardo-modernista, tardo modernista), agg. Che si attarda su posizioni moderniste.
• Se i re del ’900 avevano provato a portare a Bagdad Le Corbusier e Gio Ponti, Saddam [Hussein] (che vi aveva vissuto da ragazzo negli Anni ’50) portò il modello tardo-modernista delle Coree. (Corriere della sera, 26 ottobre 2009, p. 19) • le linee su cui [Gianfranco] Fini e i suoi ragazzi vogliono costruire la loro alternativa mi sembrano fumose, succubi della sinistra e del politically correct, tardomoderniste, laiciste e radicali. (Marcello Veneziani, Giornale, 17 marzo 2010, p. 1, Prima pagina) • mentre Jules cammina la città gli si apre davanti. Ebbene, la stessa cosa capita al suo racconto. Si smaglia. Precipita: «Città aperta» è il regno della digressione. Sulla scia di altre flânerie moderniste (Charles Baudelaire, James Joyce) e tardo moderniste (Thomas Pynchon e, soprattutto, W. B. Sebald), Teju Cole ha costruito un romanzo che raccoglie altre voci, che si lascia catturare dai bagliori esterni, che insegue la curiosità e i desideri dei personaggi. (Sara Antonelli, Unità, 22 agosto 2013, p. 21).
- Composto dal confisso tardo- aggiunto all’agg. modernista.
- Già attestato nella Repubblica del 17 maggio 2000, Palermo, p. V (Matteo di Gesù).