TAPIRO (dal brasiliano tapyrá; lat. scient. Tapirus Brisson, 1762)
Genere di Ungulati Perissodattili (v.), che dà il nome alla relativa famiglia (lat. scient. Tapiridae Gray, 1821), i cui membri oggi viventi misurano 1 m. di altezza alla spalla e quasi 2 m. di lunghezza del tronco; la femmina è più grande del maschio. Le forme generali sono tondeggianti, con la groppa più alta della spalla, il collo piuttosto corto con la nuca leggermente convessa, la coda molto corta e priva di ciuffi terminali. La testa è proporzionalmente piccola, compressa e alta nella porzione cerebrale, assai lunga nella porzione facciale, che termina con una breve proboscide formata dal naso e dal labbro superiore. Gli arti sono robusti, ben modellati e non particolarmente pesanti: gli anteriori hanno 4 dita, mancando il pollice; i posteriori ne hanno 3, essendo assenti l'alluce e il mignolo. Ciascun dito termina con un'unghia a zoccolo ovale. Il rivestimento peloso è denso e di lunghezza pressoché uniforme. La formula dentaria è
La prevalenza del terzo dito sugli altri è nettamente affermata non soltanto nell'arto posteriore tridattile, ma anche nell'anteriore tetradattile.
I Tapiri sono animali pacifici, prevalentemente crepuscolari, amanti della solitudine; la loro esistenza è legata alla foresta e all'acqua. Hanno intelligenza piuttosto limitata, olfatto e udito ottimi, senso tattile molto sviluppato, specialmente nella proboscide, vista debole. Camminano lentamente, ma fuggono a precipizio anche attraverso il fittume, se spaventati; messi alle strette si difendono con morsi e zampate. Nuotano egregiamente anche per lunghi tratti. La loro voce è un fischio breve, acuto, sonoro; nell'angoscia sbuffano. Il cibo abituale consta di fogliame, piante di palude e acquatiche, frutta selvatiche; talvolta fanno irruzione nelle piantagioni di canne da zucchero, cacao e meloni; sono ghiotti del sale. La femmina porta 400 giorni; l'unico piccolo nasce di colore scuro macchiato e striato longitudinalmente di giallo chiaro.
La famiglia comprende due generi: 1. Tapiro, distribuito nell'America Meridionale in 4 specie dal Venezuela e Guiana all'Argentina settentrionale, tanto al piano quanto in alta montagna, e nell'Asia orientale in una sola specie nel Tenasserim, Malacca e Sumatra. Il Tapiro americano o Anta è bruno più o meno cupo con una bassa criniera nucale. Il Tapiro indiano (Tapirus indicus Gm.) o Acrocordia o Vaiva, distinto da alcuni autori come genere o sottogenere col nome scientifico di Rhinocheorus Vagler, 1830 o Acrocordia Goldmann, 1913, è nero, con la parte del tronco compresa tra gli arti anteriori e i posteriori bianca: porta per ciò anche il nome di Tapiro dalla gualdrappa.
2. Tapirella o Elasmognato (lat. scient. Tapirella Palmer, 1903), in 2 specie nell'America Centrale, al Panamá e al Guatemala, esternamente somiglianti al Tapiro americano, ma con setto nasale interno più lungo.
Nel Miocenico e Pliocenico i Tapiri erano ampiamente distribuiti anche in Europa; nel Pleistocenico erano già limitati all'America Settentrionale e meridionale e all'India.