Vedi TAORMINA dell'anno: 1966 - 1997
TAORMINA (v. vol. vII, p. 598)
Negli ultimi decennî sono venuti alla luce nuovi elementi circa l'assetto urbanistico dell'abitato greco-romano e di alcuni edifici a carattere pubblico. Di particolare interesse sono gli accertamenti effettuati presso l'area pianeggiante situata a O della collina del teatro, oggi occupata dalla Piazza Vittorio Emanuele II e dalle sue immediate adiacenze. Questa zona, che fu frequentata già in età arcaica, come testimoniano frammenti di terrecotte architettoniche di tipo naxiota e altri materiali rinvenuti di recente, fu occupata fin dall'epoca della fondazione di T. da parte di Andromaco nel 358 a.C. e divenne, almeno a partire dall'età ellenistica, sede dell'agorà, alla quale si sovrappose poi il foro della colonia augustea.
Sono proseguiti gli scavi nell'area delle terme romane presso il quartiere della Zecca, forse riferibili alla prima età imperiale, con rifacimenti più tardi. Durante i lavori, sono stati rinvenuti frammenti di un calendario di età tardo-augustea o tiberiana. Addossati alle terme si individuano i resti di un edificio di età ellenistica a probabile carattere pubblico, come è suggerito anche dalla presenza di basi di statue con iscrizioni onorarie rinvenute a più riprese in quest'area.
Accertamenti condotti sotto l'odierno Palazzo dei Congressi (1977-1978) hanno portato in luce elementi riferibili al foro di età romana: resti di basolato e un lungo muro di età augustea con paramento in blocchi di pietra locale alla cui estremità S si apre una porta in direzione del teatro.
In occasione dei restauri della chiesa di S. Caterina furono effettuati saggi (1976) presso lo stilobate del tempietto ellenistico, forse risalente all'età di Ierone II, assai danneggiato dall'impianto delle costruzioni di età posteriore; durante i lavori sono venute in luce anche parti della scena all’odèion e del tracciato viario di età tardo- antica.
Altri resti che dovevano far parte della sistemazione del foro (tracce di un podio, ecc.) sono affiorati a più riprese presso il lato O della piazza.
Elementi riferibili a un importante asse in senso N-S o decumano, in direzione dell'agorà-foro e perpendicolare a quello in direzione del teatro, sono venuti alla luce alle spalle delle Naumachie, in corrispondenza dell'odierno Corso Umberto I.
Altre scoperte sono state effettuate in punti diversi della città. A S della collina del teatro, in una delle terrazze più basse dell'abitato, è venuto alla luce (1969) un edificio di età ellenistico-romana che ospitava una biblioteca: frammenti di intonaco dipinto databili al II sec. a.C. riportano infatti i lemmi in greco di Fabio Pittore, di Filisto di Siracusa e di altri storici; è stata proposta l'identificazione con il ginnasio cittadino.
Per quanto concerne l'edilizia privata, non lontano dal tempietto ellenistico presso la chiesa di S. Pancrazio, nel 1978 è stata identificata una grande domus romana con peristilio decorato da mosaici in bianco e nero databili al II sec. d.C. Resti dell'abitato ellenistico sono emersi non lontano, a ridosso del ripido pendio che costituisce il margine NE dell'abitato.
Nel suo complesso T. sembra essere caratterizzata da uno schema urbanistico regolare strutturato a terrazze digradanti lungo le pendici del Monte Tauro: un impianto probabilmente non dissimile da quello di altre fondazioni post-ippodamee del IV sec. a.C., specialmente in Asia Minore. Tale schema non deve aver subito variazioni sostanziali durante l'età imperiale, quando la città fu arricchita di nuovi monumenti come le terme e l’odèion, e furono, a varie riprese, ristrutturati il teatro e l'area dell'agorà trasformata in foro; la fronte delle Naumachie, che nasconde un'immensa riserva idrica, nasce probabilmente nel II sec. d.C. anche come sistemazione monumentale di una vasta area aperta antistante, situata a un livello inferiore rispetto a quello del decumano e del foro principale.
Rilevanti trasformazioni dovettero subentrare in età bizantina e altomedievale quando, non prima del V-VI sec. d.C., la zona del foro venne occupata da un cimitero.
Bibl.: G. Manganaro, Tauromenitana. 1. Un calendario romano di Tauromenium. 2. La storia costituzionale di Tauromenio ellenistica. 3. Una dedica alle Dee Pure a Tauromenio, in ArchCl, XV, 1963, pp. 12-31; id., Iscrizioni latine e greche dal nuovo edificio termale di Taormina, in CronAStorArt, 1964, pp. 38-68; P. Pelagatti, Scoperta di un edificio termale a Taormina, ibid., pp. 25-37; ead., Taormina. Odeon, in Kokalos, XXII-XXIII, 1976-1977, pp. 545-548; G. Manganaro, Una biblioteca storica nel ginnasio di Tauromenion e il P. Oxy. 1241, in PP, XXIX, 1974, pp. 389-409; G. M. Bacci, Ricerche a Taormina negli anni 1977-1980, in Kokalos, XXVI-XXVII, 1980-1981, pp. 737-748; ead., Taormina I. Ricerche archeologiche nell'area urbana, in Archivio Storico Messinese, XXXI, 1980, pp. 335-334; ead., in Kokalos, XXX-XXXI, 1984-1985, pp. 772-775.