tanoressico
s. m. Chi ha la mania dell’abbronzatura.
• l’abbronzatura ‒ spesso del tipo selvaggio ‒ non soltanto non è passata di moda, ma si conferma un fenomeno in crescita. Per i forzati dei raggi ultravioletti diventa una vera e propria malattia che crea dipendenza e per la quale gli esperti hanno coniato il termine «tanoressia». «È una dispercezione corporea: così come l’anoressico non si vede mai abbastanza magro, allo stesso modo il tanoressico ritiene di non essere mai sufficientemente abbronzato», spiega il dermatologo Matteo Cagnone, presidente dell’Irdeg (Istituto di ricerca e cura di dermatologia globale), che ha condotto uno studio su quattromila persone. Il tanoressico tipo, o stacanovista del raggio, è donna, ha un’età fra i sedici e i quarant’anni e risiede al Nord. (Laura Laurenzi, Repubblica, 28 giugno 2009, p. 41, Cronaca) • Se l’anoressico non si vede mai abbastanza magro, il tanoressico ritiene di non essere mai sufficientemente abbronzato. [...] Un tanoressico su 3, inoltre considera esagerati gli allarmi lanciati dagli esperti. E uno su 4 ritiene che l’esposizione alle lampade non costituisca rischi. (Mario Pappagallo, Corriere della sera, 9 settembre 2010, p. 29, Cronache) • Primo sole, tentazione sublime. Soprattutto per i numerosi amanti della tintarella o addirittura per i «tanoressici», che per l’abbronzatura hanno purtroppo sviluppato una vera e propria dipendenza (circa il 20% degli italiani, in maggioranza donne). Una passione che va gestita con molta cura. (Claudia Bortolato, Repubblica, 27 marzo 2012, p. 43, Salute).
- Derivato dal s. f. tanoressia con l’aggiunta del suffisso -ico.
- Già attestato nella Repubblica del 19 giugno 2005, p. 48 (Laura Laurenzi).