Tania Cagnotto
Un tuffo nell'oro
Figlia d’arte, ai Campionati mondiali di Kazan, in Russia, ha arricchito il medagliere della squadra italiana con ben 3 vittorie. Ora l’aspetta la prova più impegnativa: le Olimpiadi di Rio del 2016.
Tagliare l’acqua? Solo a un tuffatore è possibile. Con il corpo a siluro, entrando a filo di piombo, chi si tuffa attraversa 2 elementi, aria e acqua, con la grazia di un volo e la potenza tesa dei muscoli. Ogni sport è bello da guardare, ma nei tuffi in modo speciale incanta la ricerca della perfezione in pochi secondi – la brevità secca di un lampo – al punto che lo spettatore vorrebbe forse fermare la sequenza o rallentarla per seguirne i movimenti armoniosi ed elegantissimi sino all’assetto prodigioso di entrata in acqua, quel congedo a perpendicolo, così emozionante che pare appunto di vedere una lama fendere la superficie della piscina senza uno spruzzo. Tania Cagnotto quest’arte l’ha coltivata per anni con ostinazione, impegno e risultati eccellenti sino a diventare – mai come quest’anno – la più grande tuffatrice italiana di tutti i tempi. Nata a Bolzano il 15 maggio 1985, all’età di 30 anni è arrivato il meritato trionfo, il suo anno di gloria, proprio a luglio 2015 durante i Campionati mondiali di nuoto a Kazan, in Russia: un bottino del resto felice per l’intera squadra italiana di nuoto e tuffi che ha arricchito il medagliere con le prodezze di Federica Pellegrini (2 argenti, nei 200 metri stile libero e nella staffetta 4x200) e Gregorio Paltrinieri (un oro nei 1500 metri e un argento negli 800). Tania ha vinto l’oro nel trampolino da 1 metro: è la prima volta nella storia che un’atleta italiana batte 2 avversarie della nazionale cinese.
Una medaglia d’oro italiana nei mondiali mancava da 40 anni (1975, Klaus Dibiasi dalla piattaforma); inoltre mai era accaduto che gli azzurri portassero a casa un tale record di medaglie, ben 14, vale a dire una medaglia in tutte le discipline. Ma Tania si è aggiudicata anche 2 bronzi, nel trampolino da 3 metri e, sempre da 3 metri, nel tuffo sincronizzato misto con Maicol Verzotto. Medaglie conquistate con grazia e tenacia, capacità di controllo fisico ma anche e soprattutto emotivo. Una carriera giunta all’apice, che le permetterà di affrontare la prova più impegnativa: l’Olimpiade di Rio nel 2016. Una eccellente storia sportiva: esordio a 14 anni a livello giovanile, nel 1999, seguito quasi subito dal debutto europeo. Nel 2004 a Madrid conquista a 19 anni il primo oro europeo dalla piattaforma di 10 metri, e nel 2005, ai mondiali di Montreal, si classifica terza dai 3 metri, la prima medaglia mondiale di una tuffatrice italiana. Fra il 2005 e il 2006 si allena presso l’Università di Houston con un direttore tecnico, la russa Julija Pachalina, ma l’uragano Rita interrompe bruscamente la sua avventura in Texas. Nel giro di pochi anni si aggiudica il record di 7 medaglie a livello europeo; è la prima tuffatrice italiana a conquistare 3 ori in una sola edizione dei Campionati europei (a Torino nel 2009): da 1 metro, da 3 metri e ancora da 3 metri in sincro con Francesca Dallapé, coppia destinata a diventare negli anni tra le più longeve e vincenti. Nelle numerose competizioni europee e mondiali infila soprattutto successi (Melbourne 2007, Budapest 2010, Torino 2011, Rostock 2013, Berlino 2014), rarissime le prove deludenti. Come nasce un mito? A 2 anni cadde in un laghetto, forse tutto ebbe inizio da questo primo tuffo imprevisto. Del resto Tania nasce da genitori tuffatori, la madre Carmen Casteiner e il padre Giorgio Cagnotto, da anni suo allenatore insieme al tecnico Oscar Bertone. Veri campioni, insieme al grande Klaus Dibiasi (l’acqua è una malattia contagiosa). Lei, i genitori li ha superati ampiamente. «È cambiata la tecnica?», chiedo a Giorgio. «No, semmai la preparazione atletica, la ‘macchina umana’. Oggi hanno più cavalli nel motore: più sofisticato e intenso l’allenamento, più ore in palestra per acquisire forza, elasticità, flessibilità. Come padre-allenatore sono sempre stato il primo a dirle di mollare se la vedevo stanca: niente va lasciato al caso, ma non bisogna mai inseguire un risultato a ogni costo, mai cedere al fanatismo. Tania si è anche divertita». Questo il segreto: una vita felice, appagata. Dopo Rio, Tania si sposa. Ci attende una nuova famiglia di tuffatori?