TANGANICA (XXXIII, p. 226)
Superficie e popolazione. - Stato indipendente dal 1961, è ripartito dal 1950 in nove province, in luogo delle undici preesistenti.
Condizioni economiche. - Lo sfruttamento forestale, l'agricoltura e l'allevamento continuano ad essere le basi dell'economia locale, mentre l'industria è ancora molto modesta. A circa 36.000.000 di ha ammonta l'area coperta da foreste e da savane arborate. Nel 1957 se ne sono ricavati più di 70.000 m3 di legname, in gran parte pregiato, e dei quali oltre la metà è stata esportata. Fra le coltivazioni predominano tuttora quelle dei cereali fondamentali per l'alimentazione degli indigeni, sorgo, miglio, granturco, cui è dedicata un'area che nel 1954 fu calcolata in 1.400.000 ha e dalla quale si ricavano da 9 a 10 milioni annui di q di prodotto. Seguono la manioca (circa 250.000 ha, con 8-9 milioni di q), la batata (80.000 ha, con 22,5 milioni di q), il riso, ecc. Fra i prodotti delle colture industriali prevalgono il sisal (188.000 t nel 1957, quasi la metà della produzione mondiale), il cotone (310.000 q di fibra e 470.000 q di semi, nel 1957), il caffè (230.000 q nel 1957), l'arachide (un tentativo di coltivazione a carattere industriale europea su grandi aree, fatto nell'immediato dopoguerra, fallì; ma, comunque, nel 1957 se ne ebbero 160.000 q), la copra (84.000 q nel 1957), lo zucchero (190.000 q nel 1957), il tabacco, il tè, il cacao, il piretro, ecc. Ingente è il patrimonio zootecnico, nonostante la diffusione della mosca tsè-tsè; nel 1957 esso consisteva in 7.057.000 bovini, 2.885.000 ovini, 4.233.000 caprini, 18.500 suini, 127.000 asini e pochi cavalli. Ancora non rilevante è la produzione mineraria, per quanto siano noti da molto tempo numerosi giacimenti di varî minerali, fra cui carbone. Si estraggono, comunque, stagno, piombo, mica, diamanti, oro (1682 kg nel 1957), ecc. La produzione dell'energia elettrica nel 1958 ha raggiunto 141 milioni di kWh, per 2/3 di origine idrica. Il commercio estero (esclusi gli scambî con il Kenya e con l'Uganda) ha avuto nel quadriennio 1954-57 l'andamento che segue (espresso in migliaia di sterline):
Fra i prodotti di maggior rilievo nelle esportazioni sono (1958): sisal, cotone, grassi vegetali, diamanti, pellami, ecc.
Storia. - In base all'art. 77 della Carta delle Nazioni Unite, alla fine della seconda guerra mondiale il Tanganica passò (dic. 1946) dal regime di mandato a quello di amministrazione fiduciaria, affidato come il precedente alla Gran Bretagna. Mentre in campo economico Londra elaborò nel 1946 un piano decennale di sviluppo che prevedeva la spesa di circa 6 milioni di sterline per le comunicazioni, per miglioramenti della produzione agricola e per la costruzione di impianti idroelettrici, in campo politico creò un Comitato per lo sviluppo costituzionale col compito di unificare i 113 nuclei tribali del territorio e di suggerire modifiche al sistema di governo centrale, regionale e locale. Sulla base del rapporto presentato dal Comitato nel 1951, il 24 marzo 1955 venne emanata una nuova costituzionei la quale prevedeva principalmente l'introduzione del principio della parità di rappresentanza delle tre razze viventi nel territorio (africana, europea ed asiatica) nel Consiglio legislativo, che rimaneva di nomina del governatore. Un altro passo avanti, costituzionalmente, venne compiuto nel 1957 con l'introduzione del principio elettivo nel Consiglio legislativo e con un limitato sistema ministeriale. Mirando alla formazione di uno stato plurirazziale, venne stabilito che ogni elettore, nella scelta dei tre deputati per ogni circoscrizione (i per razza), dovesse votare per tre candidati di diversa razza. Nelle prime elezioni del 1958 vinse largamente la "Unione nazionale africana del Tanganica", diretta da Yulius Nyerere, di tendenza africana e antiplurirazziale, e lo stesso esito si è avuto nelle successive elezioni del 31 agosto 1960. Dal settembre 1960 il T. ebbe un proprio governo responsabile con un primo ministro e otto ministri africani. Con la proclamazione dell'indipendenza (avvenuta il 9 dicembre 1961), il T. è membro del Commonwealth Britannico.
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