TANA (Τάναις, Tanais)
Colonia greca fondata dalla milesia Panticapeo nella Russia meridionale alla foce del Don. La data di fondazione è ignota: sembrerebbe però non posteriore al sec. V. Ma più che di fondazione si dovrebbe parlare di occupazione, perché già preesisteva sul luogo un insediamento, forse con prevalenti elementi cimmerî e scitici. Le tombe, specie quelle del sec. IV, confermano la prosperità per i rapporti commerciali con Sciti (poi Sarmati) e Greci e soprattutto col regno bosforano. Nel secolo I a. C. la città, fino allora indipendente da Panticapeo, venne a far parte del regno bosforano. All'età di Augusto fu distrutta da Polemone re del Ponto e poi del Bosforo, in lotta contro la moglie Dynamis, erede del regno del Bosforo. A poca distanza, forse un secolo dopo, risorse una seconda Tanais, costituita da due comunità, una di Elleni, l'altra di Tanaiti, ciascuna con un proprio capo ed entrambe sotto un governatore bosforano. Fu distrutta forse dagli Unni. L'onomastica lascia scorgere una forte mistione di elementi greci con traci e sarmatici. Le località delle due Tanais sono state largamente esplorate.
L'antica colonia greca ricevette dai Polovzi il nome di Azov. Alla fine del sec. XIII si erano stabiliti in questa città i Genovesi (genova: Il dominio coloniale) durante la loro espansione commerciale; essi fortificarono Tana e ne fecero un punto di collegamento importante fra il Mediterraneo, l'Europa occidentale e i mercati orientali dell'Asia e delle regioni pre-asiatiche. Nel 1395 la città fu presa da Tamerlano; nel 1400 fu rioccupata dagl'Italiani, ma la sua importanza diminuì alquanto nel sec. XV. Nel 1471 fu ripresa dai Turchi e, per aver essi chiuso il passaggio nel Mar Nero alle navi europee, perdette la sua importanza commerciale. Come centro commerciale Tana, insieme alle altre colonie italiane nel sud della Russia, costituì una fase importante nello sviluppo del commercio fra l'Europa occidentale e l'Oriente, essendo situata sulla via diretta dalla Persia e l'Asia verso l'Occidente, tanto per mare quanto per terra attraverso la Moldavia (Sucrava), la Galizia (Leopoli), Cracovia, Breslavia, ecc.
Bibl.: A. Hermann, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV A, col 2166 segg.; J. G. C. Anderson, in Cambridge Ancient History, X, 1934, p. 268; W. Heyd, Histoire du commerce du Lévant au Moyen age, ultima ediz., Lipsia 1923.