Tan Dun
– Musicista cinese (n. Si Mao, Hunan, 1957). Violinista e arrangiatore, ha studiato al Conservatorio centrale di Pechino e nel 1986 si è trasferito a New York, dove è entrato in contatto con la musica di John Cage e ha sviluppato il suo particolare stile compositivo. Con i numerosi concerti e lavori sinfonici (On Taoism, 1985; Symphony 1997: heaven earth mankind, 1997, scritta per la cerimonia ufficiale del passaggio di Hong Kong alla Repubblica popolare di Cina; Concerto for string orchestra and pipa, 1999), la significativa produzione operistica (Marco Polo, 1996; The peony pavilion, 1998; Tea: a mirror of soul, 2002) e le evocative musiche rituali (Nine songs, 1989; Buddha Passion, 2006), D. realizza una personale sintesi tra la cultura musicale sciamanica cinese e le sperimentazioni dell’avanguardia europea e americana. Noto compositore di colonne sonore cinematografiche, ha vinto un premio Oscar (2001) e un Grammy (2002) per le musiche del film di Ang Lee Crouching tiger hidden dragon (2000). L’interazione tra musica e immagine caratterizza anche The map (2002), documentario sonoro per violoncello, video e orchestra. Dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso si è dedicato alla Organic music, realizzata con strumentazione ricavata da materiali organici come acqua, ceramica, carta, pietra: Water concerto (1998), cui seguono Water Passion after St. Matthew (2000) e Paper concerto (2003). A lavori tradizionali come l’opera teatrale The first emperor (2006) alterna esperienze innovative come 2000 today - A world symphony for the millennium, in cui sono presenti apparecchiature elettroniche e strumenti etnici come il digeridoo australiano e lo steel pan (percussione originaria dell’isola di Trinidad). Nel 2008, oltre al concerto Hear & now per il pianista Lang Lang, ha firmato le musiche per le cerimonie ufficiali dei Giochi olimpici di Pechino, e l'anno successivo ha presentato la Internet symphony (commissionata da Google e Youtube), interessante esempio di pastiche in cui i temi beethoveniani dell’Eroica si trovano ad interagire con le strumentazioni non convenzionali frequentemente adottate dal compositore. Nella musica di D. la cultura occidentale dialoga con la tradizione asiatica rivelando un mondo poetico profondamente influenzato dalla riflessione sul rapporto tra uomo e natura, ma aperto al confronto con gli sviluppi della tecnologia contemporanea.