TAMUDA (Tamuda)
Antica città della Mauretania, presso il fiume omonimo (oggi Rio Marin), sita a 5 km dall'attuale Tetuàn. La identificazione di T. con alcuni resti che affioravano presso il Rio Marin, è avvenuta grazie a un passo di Plinio (Nat. hist., v, 18), dove si parla del fiume T. e di un oppidum.
Gli scavi iniziati nel 1921, ma condotti in seguito più regolarmente, hanno messo in luce una città preromana e un castrum di epoca imperiale. L'abitato preromano, assai più esteso dell'oppidum, presenta un tracciato molto regolare di strade, sulle quali si aprono case per la maggior parte costruite con una tecnica assai rudimentale. Esse sono piccole, senza atrio né peristilio, con planimetria irregolare. La presenza di vari tipi di ceramica in un interessante successione stratigrafica (ceramica punica, iberica grigia ornata da cerchi e semicerchi continui in rosso, campana e sigillata) fa datare la vita di questo centro dal III sec. a. C. al I d. C. Per quanto i trovamenti non siano di grande rilievo, l'interesse degli scavi di T. consiste nel tracciato urbanistico, di tipo ellenistico, un unicum nelle città della Mauretania. La fondazione di T., come quella di Banasa, viene attribuita a Giuba II. La distruzione della prima città avvenne probabilmente durante la rivolta di Aedeman (30-40 d. C.) e sopra le rovine fu costruito l'oppidum romano, di pianta quadrata (80 m di lato). Le mura hanno venti torri semicircolari distribuite agli angoli e, a coppia, ai lati delle quattro porte della città. Il tracciato delle strade non è troppo regolare; non si hanno resti di edifici particolari: forse si può distinguere un Foro all'incontro del cardo e del decumanus, una terma e una cisterna nel lato N. Intorno alla città sono alcune necropoli con tombe a cassone o ricoperte di tegole. Di notevole interesse, non solo per la cronologia della città, ma anche per il loro valore archeologico, sono i reperti numismatici che consistono in monete numido-mauretane, iberiche e romane dal periodo repubblicano fino all'imperatore Arcadio.
Bibl.: Treidler, in Pauly-Wissowa, IV A, 2, 1932, c. 2150, s. v.; P. Thouvenot, in Rev. Ét. Lat., XVI, 1938, p. 47; P. Q. Atatrui, C. Gimenez Bernal, Excavaciones en Tamuda Tetuàn 1943, Tetuán 1944; 1945; 1946; C. Moran, C. Gimenez Bernal, Excavaciones en Tamuda 1946, Madrid 1948; M. Tarradell, in Archivo Español de Arqueología, XII, 1949, p. 86 ss.; F. Mateu y Llopis, Monedes de Mauretania, Madrid 1949; P. Thouvenot, in Revue des Études Anciennes, LII, 1950, p. 138 ss.; M. Tarradell, El Museo Arqueológico de Tetuán, Madrid 1950; Guía arqueológica del Marruecos Español, Tetuàn 1953, p. 27 ss.; M. Euzennat, in Bulletin d'Archéologie Marocaine, II, 1957, p. 58 ss.