TAMPONAMENTO (fr. tamponnement; sp. tamponamiento; ted. Tamponade; ingl. plugging)
Termine usato in chirurgia per indicare l'applicazione su una ferita, o piaga, o in una cavità, di tamponi, cioè di pacchetti di garza di vario volume. Il tamponamento può esser fatto allo scopo di ottenere il sifonaggio dei liquidi settici che eventualmente esistano o si raccolgano nella cavità, oppure per ottenere l'emostasi cioè l'arresto di un'emorragia.
Il tamponamento come mezzo emostatico è specialmente indicato quando non si può utilizzare la forcipressura dei vasi sanguigni; in questi casi si può ottenere l'emostasi comprimendo la superficie emorragica con tamponi. Il tamponamento emostatico può essere transitorio o a permanenza. Il primo è quello che viene praticato comprimendo i tessuti con i tamponi per un tempo più o meno breve e quanto basti a ottenere l'emostasi, quando l'emorragia proviene da piccolissimi vasi, com'è nelle emorragie capillari e parenchimatose. Il tamponamento a permanenza, invece, si utilizza per le emorragie provenienti da vasi di un certo calibro, che non si riescono a frenare con i comuni mezzi di emostasi, specialmente con la forcipressura, com'è per le emorragie che avvengono al fondo di certe ferite cavitarie, per le emorragie nasali, per le emorragie provenienti dai seni della dura madre, ecc. Il tamponamento a permanenza ha però degl'inconvenienti, quali: la poca sicurezza del raggiungimento e mantenimento dell'emostasi, la predisposizione all'infezione della ferita e l'ostacolo alla guarigione per prima della ferita stessa; cosicché esso deve essere considerato come un mezzo emostatico di eccezione, e tale da essere adoperato come una risorsa, alla quale si deve ricorrere solo quando si è nell'impossibilità di applicare i comuni mezzi di emostasi. Il tamponamento a permanenza si pratica riempiendo la relativa breccia con tamponi di garza, stipati sotto forte pressione, sì che esso riesca a esercitare compressione più o meno forte sulla ferita. I tamponi si rinnovano quando già si è determinata l'emostasi, per solito dopo 48 ore. In alcuni casi si usano speciali sostanze, come è nelle ferite dei seni della dura madre, nelle quali si fa il tamponamento con catgut, nelle emorragie della diploe, nelle quali si pratica il tamponamento con mastice speciale, come quello di Horsley e di Chipault.