tallio
Elemento chimico, metallo di colore simile al piombo, molto tossico, presente sulla crosta terrestre in vari minerali. Fu introdotto in terapia a metà del 19° sec. per una presunta efficacia contro il sudore notturno dei tubercolotici, ma fu abbandonato per la sua tossicità, nel cui quadro si rilevava la completa caduta dei peli del corpo. Per questo effetto fu ripreso dopo la Prima guerra mondiale per facilitare la disinfezione della cute della testa nei casi di tricofizie. Ha avuto anche applicazioni come depilatorio locale, incorporato in pomate. È inoltre contenuto in insetticidi e topicidi. La sua manifesta tossicità lo ha fatto cadere ormai in disuso. Il t. provoca avvelenamenti che si manifestano in forma acutissima o acuta: si hanno neuriti, polineuriti, paralisi, ptosi, strabismo e nell’avvelenamento cronico degenerazione del rene e del fegato, eruzioni cutanee polimorfe. Attualmente il t. è usato come radioisotopo tracciante (Tl201) nella scintigrafia miocardica.