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TALIACEI

di Giorgio Schreiber - Enciclopedia Italiana (1937)
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TALIACEI (lat. scient. Thaliacea; dal gr. Θαλεία, una ninfa marina)

Giorgio Schreiber

Tunicati pelagici dei mari caldi, a forma di otre o di fuso, liberi o aggregati in colonie transitorie. L'apertura boccale è sempre all'estremità opposta di quella cloacale. Forniti di muscolatura disposta a fasci o anelli trasversali più o meno completi nei varî ordini, per mezzo della quale l'animale espellendo l'acqua dalla cavità branchiale attraverso l'apertura cloacale procede per forza di reazione. La struttura generale ricorda quella delle Ascidie con la differenza che la cavità delle Salpe corrisponde alla cavità branchiale fusa parzialmente con quella peribranchiale per riduzione della parete faringea. Questa riduzione colpisce in grado differente la branchia nelle Salpe, nei Dolioli e nei Pirosomi. La massa intestinale è generalmente raccolta in un gomitolo globoso che costituisce il cosiddetto "nucleo" delle Salpe. Il resto del corpo è generalmente molto trasparente. La corda dorsale manca nell'adulto e appare nello sviluppo embrionale nei Ciclomiarî mentre nei Desmomiarî sembra corrispondere a un organo embrionale di nutrizione detto "eleoblasto". Sistema nervoso ridotto nell'adulto a un ganglio dorsale con una macchia oculare.

Riproduzione e ciclo biologico. - È caratteristica dei Taliacei la riproduzione alternante o metagenesi consistente nell'alternanza di forme sessuate ermafrodite con forme agamiche. Questo fenomeno, scoperto dal poeta tedesco A. v. Chamisso nel 1819, venne successivamente studiato e descritto ampiamente da moltissimi altri ricercatori. La forma più semplice di questi cicli biologici si trova nelle Salpe (Desmomiarî): un individuo sessuato che vive isolato ("salpa solitaria") produce dall'uovo fecondato un embrione che si sviluppa direttamente senza corda dorsale, attaccato al genitore per mezzo di un organo particolare detto "placenta". Questo embrione si sviluppa in un individuo agamico, il quale presenta come organo di riproduzione, un'appendice ventrale detta "stolone proligero". Lo stolone segmentandosi con solchi trasversali dà luogo alla formazione di una catena di "salpe aggregate". Queste crescono, la catena nuota per un certo tempo nel mare e poi gl'individui, che sono sessuati, si staccano e nuotano liberi. Questi individui sessuati si riconoscono dalle salpe solitarie agame per la presenza di appendici particolari di forma variabile da specie a specie, mediante le quali le salpe stavano unite nella catena. Queste salpe sessuate producono i germi dai quali si sviluppa l'embrione e così si chiude il ciclo. Il ciclo così descritto è caratteristico dei Desmomiarî o salpe propriamente dette. Nei Ciclomiarî o Dolioli, vi è un ciclo molto più complicato. Dall'uovo fecondato, di un individuo sessuato, nasce una larva libera provvista di corda dorsale. Questa si sviluppa dando la forma adulta agamica detta "nutrice" od "oozoide" che presenta uno stolone proligero ventrale che produce delle gemme "blastozoidi". Queste si staccano e migrano con moti ameboidi trasferendosi sul lato dorsale della nutrice dove si fissano su di un'appendice particolare detta "cadoforo" situata presso l'estremo posteriore dorsale del corpo. Qui fissate le gemme si moltiplicano agamicamente per scissione e si sviluppano. Non tutte le gemme si sviluppano nello stesso modo. Ve ne sono di tre tipi: alcune dànno origine a individui sterili che servono alla nutrizione dell'intera colonia, "trofozoidi"; altre, anch'esse sterili e con funzione di nutrici si staccheranno in seguito "forozoidi", portando seco su di un'appendice le gemme della terza categoria, "gonozoidi", fertili, le quali sole si svilupperanno in individui sessuati. Queste gemme formano una lunga colonia attaccata al cadoforo mentre il corpo della nutrice si trasforma completamente perdendo l'intestino e la branchia e rafforzando le fasce muscolari. La nutrice in questo stadio costituisce l'organo propulsore dell'intera colonia.

Nei Pirosomi il ciclo biologico è ridotto. Le colonie d'individui sessuati sono stabili e non transitorie come quelle delle salpe e dei dolioli. Dall'ovo fecondato si forma un individuo agamo detto "ciatozoide" (oozoide). Questo, per mezzo di uno stolone proligero dà origine a quattro gemme (blastozoidi) che sviluppandosi dànno i quattro primi ascidiozoidi della colonia. Questi individui generano poi man mano per gemmazione altri ascidiozoidi che nell'insieme costituiscono una colonia monomorfica d'individui disposti radialmente sulla parete del ciatozoide originario, la cui cavità costituisce la cavità comune della colonia (vedi ascidie).

Classificazione. - La sottoclasse dei Thaliacea comprende tre ordini:

1. Pyrosomida con la famiglia Pyrosomatidae e il genere Pyrosoma; colonie sessuate monomorfiche permanenti. Secondo alcuni autori sarebbero più affini alle Ascidie per la struttura della branchia, mentre per la disposizione delle aperture boccale e cloacale si ricollegano alle salpe e ai dolioli. È caratteristica di queste colonie la fosforescenza. Gli organi luminosi di questi Pirosomi furono scoperti dal Panceri (1872); sono situati alla base del sifone boccale di ciascun ascidiozoo. Secondo le ricerche di U. Pierantoni e di P. Büchner la luce viene prodotta da batterî simbionti contenuti nelle cellule di questi organi (v. pirosomi).

2. Cyclomyaria con la famiglia Doliolidae e i generi Doliopsis e Doliolum. Colonie di individui sessuati polimorfiche, ciclo biologico complicato. Muscolatura a bande circolari complete.

3. Desmomyaria con la famiglia Salpidae con una decina di generi (Salpa, Cyclosalpa Thalia, Ihlea, ecc.). Colonie di individui sessuati monomorfiche e temporanee. Muscolatura trasversale a bande incomplete ventralmente.

Bibl.: G. Neumann, Acopa-Caducicordata, in W. Kükenthal, Handbuch der Zoologie, V, fasc. 2o, Berlino e Lipsia, 1933; W. A. Herdman, Ascidians and Amphioxus, in The Cambridge Natural History, Londra 1901.

Vedi anche
Salpidi Famiglia di Tunicati Taliacei, unica nell’ordine Salpidi (detti anche Desmoniari). Comprende 7 generi, costituenti del plancton d’alto mare. Tunicati Subphylum di Cordati, Celomati Epineuri, chiamati anche Urocordati. Marini, comprendono circa 2000 specie dai più svariati aspetti, in prevalenza bentoniche litorali, ma anche di grande profondità, in parte pelagiche e tipiche costituenti del plancton marino. Si suddividono nelle classi (v. fig.): Appendicolarie, ... plancton L’insieme degli organismi acquatici, animali e vegetali che vivono sospesi, a galla o in seno alle acque, in balia delle onde e delle correnti e senza alcun rapporto con il fondo. 1. Composizione Di composizione molto varia, il plancton presenta particolarità morfologiche e fisiologiche estremamente ... specie biologia Nella sistematica biologica, categoria che rappresenta l’unità fondamentale di base del sistema di classificazione. specie sistematica specie comprendente diverse sottospecie (dette anche specie elementari o, in botanica, giordanoni), cioè diverse popolazioni o gruppi di popolazioni, normalmente ...
Altri risultati per TALIACEI
  • Taliacei
    Enciclopedia on line
    Classe di Tunicati planctonici che comprende gli ordini Doliolidi (o Ciclomiari), Salpidi (o Desmomiari) e Pirosomidi. Vivono in genere in acque superficiali fino a 200 m. Nella notte emanano un’intensa luminescenza, notevole quando sono abbondanti e ricoprono vaste superfici marine, come avviene nelle ...
Vocabolario
talïàcei
taliacei talïàcei s. m. pl. [lat. scient. Thaliacea, dal nome del genere Thalia, e questo dal nome lat. Thalīa, gr. Θάλεια, di una ninfa marina e anche di una delle Grazie e della Musa della poesia comica]. – In zoologia, classe di tunicati...
ciclomïarî
ciclomiari ciclomïarî s. m. pl. [lat. scient. Cyclomyaria, comp. di cyclo- «ciclo-» e del gr. μῦς «muscolo»]. – Nella sistematica zoologica, ordine di tunicati della classe taliacei, caratterizzati dalla disposizione della muscolatura a...
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