Parsons, Talcott
Sociologo statunitense (Colorado Springs, Colorado, 1902 - Monaco di Baviera 1979). Dopo aver seguito i corsi di biologia e di economia all’Amherst College, proseguì gli studi di economia alla London school of economics e poi a Heidelberg, dove conseguì il dottorato. Iniziò la carriera accademica come economista, ma dal 1931 si dedicò esclusivamente alla sociologia, e divenne professore di questa disciplina alla Harvard University. Dal 1949 fu presidente dell’American sociological society. Nell’opera che gli dette la notorietà, The structure of social action (1937; trad. it. La struttura dell’azione sociale), P. mise in discussione le correnti dominanti dell’empirismo e del positivismo sostenendo che è impossibile formulare ipotesi e ordinare i dati empirici in assenza di un contesto teorico che stabilisca criteri di rilevanza e plausibilità. Il lavoro di tipo empirico è sempre effettuato nell’ambito di un contesto più generale di assunti relativi alla natura della realtà sociale. P. delineò una teoria volontaristica dell’azione, incentrata su vari elementi analitici: fini, mezzi, condizioni, norme e sforzo. A partire dagli anni Cinquanta del Novecento, in partic. in The social system (1951; trad. it. Il sistema sociale), P. avviò un ambizioso tentativo di costruire una teoria generale della società concepita come sistema. L’unità d’analisi non è più l’azione, ma il ruolo, cioè il complesso di aspettative, regolate culturalmente, di cui è investito l’attore in un determinato rapporto d’interazione. Nei Working papers in the theory of action (con R. Bales ed E. Shils, 1953) P. procede all’individuazione degli imperativi funzionali caratteristici di ogni sistema sociale (conseguimento dello scopo, adattamento, integrazione, latenza). Le sue analisi lo porteranno poi a distinguere una rete di sistemi e sottosistemi funzionali e i relativi interscambi. Le teorie di P. hanno esercitato grande influenza su tutta la sociologia americana, nonostante le critiche che hanno suscitato, principalmente per l’eccessiva astrattezza, l’incapacità di fornire una spiegazione soddisfacente del mutamento e del conflitto, e per la preminenza assegnata all’imperativo della conservazione dell’ordine. Oltre a studi sociologici specifici sulla stratificazione sociale, l’antisemitismo, le professioni e la struttura sociale, tra le altre sue opere di carattere generale si ricordano: Essays in sociological theory, pure and applied (1949); Structure and process in modern societies (1960); Sociological theory and modern society (1967; trad. it. Teoria sociologica e società moderna); Political and social structure (1968; trad. it. Sistema politico e struttura sociale); The system of modern society (1971; trad. it. Sistemi di società).