Nome con cui è conosciuto lo scultore T. Vasilàkis (Atene 1925 - ivi 2019). Autodidatta, si stabilì nel 1955 a Parigi dove, in contatto con i Nouveaux réalistes, avviò una fase d'intensa sperimentazione tesa alla rappresentazione simbolica del paesaggio tecnologico. Dopo la serie di Segnali (1955-58), lunghe aste d'acciaio coronate da oggetti di recupero in continua vibrazione, ha indagato le possibili interazioni tra spazio, oggetti e forze magnetiche ricercando, anche attraverso la collaborazione con il MIT, nuove fonti di energia (Scultura idromagnetica, 1968). Sperimentatore instancabile, si è dedicato con particolare interesse anche all'allestimento di spettacoli teatrali ed environments e ha realizzato opere monumentali (Segnali luminosi. Vite d'Archimede, 1984-90, Parigi, Grande Arche de la Défense; Segnali, 1988, Seul, Parco olimpico della scultura; sistemazione della stazione metrò Reynerie a Tolosa, prog. 1993). Nel 2004 la galleria Credito Siciliano di Acireale gli ha dedicato la retrospettiva L'opera d'arte come simbolo d'energia.