IONESCU, Take
Statista romeno, nato a Ploeşti il 13 ottobre 1858, morto a Roma il 21 giugno 1922. Dopo aver compiuto gli studî giuridici a Bucarest e a Parigi, tornò in patria (1881), ove si segnalò subito per la sua competenza, e più per le sue qualità oratorie, sia nel foro, sia nella vita politica, nella quale entrò per tempo militando fin dai suoi inizî nelle file della democrazia. Non rinunziò completamente alle sue convinzioni quando ebbe a far parte del partito conservatore, che gli affidò varie volte la carica di ministro dei Culti e delle Finanze (1891-1900). In questo periodo diede prova anche di fermo patriottismo, massime nell'agitata questione delle persecuzioni, da parte della monarchia degli Asburgo, contro i Romeni della Transilvania. Illuminato da simili sentimenti, molto lavorò anche per il progresso della cultura nazionale romena presso i Romeni di Macedonia, ai quali fece riconoscere il diritto di avere delle scuole proprie nella lingua della madrepatria. Nel 1907 fondò il partito conservatore democratico. Più volte ministro degli Affari esteri (1912, 1916-17, 1920), rivelò doti di esperto diplomatico. Nel 1921-22 fu presidente del consiglio.
Grande oratore, abile uomo politico, onesto e generoso, I. fu anche giornalista, insigne avvocato, ma soprattutto patriota, chiamato a lavorare in pro della sua patria nei momenti più decisivi della moderna storia della Romania. Così, accanto a I. I. C. Brǎtianu, a N. Filipescu, a N. Iorga e altri uomini rappresentativi del suo paese, lo I. si guadagnò meriti incontrastati durante la guerra mondiale e massime durante la neutralità romena, che egli molto contribuì a far cessare.
Ha pubblicato varî studî giuridici e alcuni pregevoli scritti politici, fra cui sono da segnalare: Discorsi parlamentari (in rom.), 1887; La politique étrangère de la Roumanie, 1891; La questione macedone (in rom.), 1897; Discorsi politici (in rom.), 1897.