tagliadebito
(taglia-debito, taglia-debiti), s. m. e agg. Finalizzato a ridurre il debito pubblico.
• La proposta «taglia-debito» di Giuseppe Vegas si inserisce in un filone di elaborazioni che ha cominciato a prendere corpo prima di Natale, con la benedizione silenziosa del ministro [Corrado] Passera, ma che il governo Monti nel suo complesso non ha finora consacrato in una decisione. (Massimo Mucchetti, Corriere della sera, 27 giugno 2012, p. 6, Primo Piano) • «Tutte le discussioni sui macrotemi, il dibattito europeo, il taglia-debiti, invece oggi non sono all’ordine del giorno. Se oggi dico alla classe dirigente italiana che il problema è l’Europa o il taglia-debito, questa non farà quello che va fatto, ovvero rimettere a posto il paese» (Matteo Renzi intervistato da Virman Cusenza, Messaggero, 7 agosto 2014, p. 1, Prima pagina) • Interpellato sul piano tagliadebito agitato da [Matteo] Renzi negli ultimi giorni il ministro [Pier Carlo Padoan] non si è sottratto e ha replicato e precisato con cura. Si è detto «totalmente d’accordo» con le misure di gestione pluriennale degli asset pubblici, anzi ha sottolineato che l’idea «nasce da uno studio del Mef». Ma ha insistito sul fatto che occorre una visione strategica e oculatezza: «È importante che il governo ne mantenga il controllo. Non è la strada maestra per abbattere il debito, quella è la crescita ‒ ha spiegato ‒ ma è sicuramente uno strumento». (Roberto Petrini, Repubblica, 16 luglio 2017, p. 2).
- Composto dal v. tr. tagliare e dal s. m. debito.
- Già attestato nel Corriere della sera del 22 dicembre 1992, p. 23, Economia (Sergio Bocconi), nella variante grafica taglia debiti.