taglia-stipendi
(taglia stipendi), s. m. e agg. Provvedimento legislativo finalizzato a ridurre l’importo degli stipendi erogati; a esso relativo.
• Governo battuto al Senato sulle pensioni dei manager pubblici. Così l’esecutivo si vede cancellare la norma che consentiva trattamenti previdenziali privilegiati anche ai dirigenti pubblici che con il tetto agli stipendi avevano subito una riduzione delle retribuzioni. Un provvedimento che permetteva nonostante il «taglia-stipendi» di vedersi calcolare la propria pensione sui vecchi stipendi e non su quello ridotto. La norma bocciata serviva da clausola per evitare contenziosi, alla luce di una serie di sentenze della Corte costituzionale sulla previdenza e in base alle quali le norme così come emergono potrebbero essere illegittime. (Tempo, 3 maggio 2012, p. 2, Primo Piano) • Aggrappato alle riforme, ancora una volta. Rosario Crocetta si affida alle leggendarie «leggi di riordino» per superare gli scogli politici di metà legislatura. Ma la storia di questi due anni e mezzo è fatta da norme di grande impatto varate nelle sedi del governo e del Parlamento ma scivolate inesorabilmente in avanti nel tempo, di rinvio in rinvio. L’escamotage che, al riparo del voto segreto, alcuni deputati hanno trovato per fare slittare gli effetti delle misure taglia-stipendi nei Comuni, è solo l’ultimo capitolo di questo racconto. (Emanuele Lauria, Repubblica, 23 giugno 2015, Palermo, p. II) • Prima firmataria del ddl taglia stipendi è la ex capogruppo grillina Roberta Lombardi. Ieri ha concordato nei dettagli l’operazione che si svolgerà tra il Palazzo e la piazza. Per Grillo è un cavallo di Troja. L’asso nella manica da calare nel mezzo della campagna referendaria. (Claudio Marincola, Messaggero, 25 ottobre 2016, p. 7, Primo Piano).
- Composto dal v. tr. tagliare e dal s. m. stipendio.