In viticoltura, il periodo che segue alla maturazione dell’uva e durante il quale i grappoli, sulla pianta o staccati e conservati, appassiscono perdendo una parte dei componenti (acidi, tannini ecc.) [...] per evaporazione, ossidazione, intervento di muffe ecc.; aumentano invece le pectine, ciò che spiega il miglioramento di sapore dei vini fatti con uve più o meno appassite ...
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FRANKENTHAL
Giovanni Dalmasso
. Viticoltura. - È uno dei vitigni più largamente diffusi in varî paesi viticoli, soprattutto per la produzione di buone uve da mensa. Alcuni ampelografi tedeschi lo hanno [...] ritenuto d'origine italiana: più precisamente dell'Italia Settentrionale. Sta di fatto che esso è largamente coltivato nella Venezia Tridentina, sotto il nome di Schiavone. Si vuole anzi che il nome di ...
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ISABELLA
Giovanni Dalmasso
. Viticoltura. - È una varietà (e forse un ibrido) della Vitis labrusca, ed è forse la più antica vite americana coltivata in Europa. Sembra originaria della Carolina; venne [...] diffusa verso il 1816 da Prince e da Isabella Gibbs, dalla quale prese il nome. Si dice anche volgarmente "uva fragola" o anche "uva americana".
Venne introdotta in Europa circa un secolo fa; ma la sua ...
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Agronomo (Lavérune, Hérault, 1859 - Parigi 1936); prof. di viticoltura all'Istituto agrario di Montpellier (1886-90), poi all'Istituto agronomico di Parigi, dove divenne anche direttore generale della [...] viticoltura; si dedicò esclusivamente allo studio della vite e pubblicò numerosi lavori, di cui il più noto è l'Ampélographie universelle (6 voll., in collab. con V. Vermorel, 1903-09). ...
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Agronomo (Saint-Romainde-Jalionas, Isère, 1863 - Montpellier 1937), uno dei creatori della viticoltura moderna. Fondò e diresse la stazione di viticoltura di Cognac, fu poi prof. di viticoltura (e dal [...] 1919 direttore) della Scuola nazionale di agricoltura di Montpellier. Contribuì a diffondere l'uso delle viti americane nelle regioni colpite dalla fillossera; si occupò anche di patologia della vite. ...
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Studioso di agronomia (Favara, Agrigento, 1827 - ivi 1908) e specialmente di viticoltura: la sua collezione di vitigni fu celebre, e il catalogo che ne pubblicò (1868) è ancora utile agli ampelografi. ...
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Ampelografo italiano (Concordia sulla Secchia 1856 - Barbaresco 1913), direttore della scuola di viticoltura e di enologia di Alba e quindi di quella di Conegliano; sua opera principale è il trattato Viticoltura [...] (post. 1914) ...
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Pianta dal cui frutto (uva) si trae il vino. Per v. s’intende normalmente la v. europea o v. nostrana (Vitis vinifera; v. fig.), unica specie del genere che vive spontanea in Europa e in tutto il bacino [...] ; alcuni di essi sono più adatti a produrre uve da vino, altri uve da mensa (➔ uva).
Coltura della vite
La viticoltura, nota a Etruschi, Euganei, Latini e Sabini, raggiunse grande perfezione tecnica durante l’epoca romana; ripresa alla fine del ...
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Agronomo italiano (Castagnole delle Lanze 1886 - Torino 1976); prof. (dal 1939) di coltivazioni arboree e viticoltura nell'univ. di Torino; vicepresidente dell'Office international du vin, e presidente [...] in collab. con A. Marescalchi, 3 voll., 1931-37); Le uve da tavola (1946); Problemi di viticoltura moderna (1947); un manuale di Viticoltura moderna (1947); Il problema economico della ricostruzione viticola in Italia (1948); Viti e vini in Argentina ...
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UVA INFAVATA
Fabrizio CORTESI
. Nome col quale si designa, specialmente nei Colli Laziali dove la viticoltura costituisce la precipua attività agraria, l'uva che, rimasta tardivamente sulla pianta, [...] ha subito un particolare procedimento, per cui i suoi chicchi assumono un colore che assomiglia a quello dei semi di certe varietà di fave. L'uva infavata è molto apprezzata e se ne fa un vino di sapore ...
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viticoltura
(o viticultura) s. f. [comp. di vite1 e -coltura (o -cultura)]. – L’attività di coltivare la vite; la tecnica di coltivazione della vite: dedicarsi alla v.; la v. nella Grecia antica; scuola di viticoltura.
accapannatura
s. f. [der. di capanna]. – In agraria, operazione di viticoltura con la quale i tralci di viti vicine tra loro vengono affasciati e poi il fascio dell’una viene attaccato al fascio dell’altra.