Architetto e pittore di architetture (Firenze 1745 circa - Dresda 1814). Fu a Roma e a Varsavia, impegnato soprattutto nella documentazione di monumenti antichi (disegni, acquerelli) e nella decorazione di interni. Dopo il 1783 fu attivo a Pietroburgo dove realizzò, tra l'altro, l'ingrandimento del palazzo di Pavlovsk, iniziato da C. Cameron e (con V. I. Baženov) il Castello di S. Michele (Michajlovsky ...
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LENINGRADO (A. T., 69-70)
Miron MALKIEL-JIRMOUNSKI
Ettore LO GATTO
Giorgio PULLE'
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Già capitale dell'impero russo, fu in origine detta dal suo fondatore, Pietro il Grande, Sanktpiterburch, poi, fino [...] -1758).
A ricordare il regno dell'imperatore Paolo rimane solo la tetra fortezza di S. Michele, forse dell'italiano VincenzoBrenna, che nelle forme riecheggia più che altro l'architettura italiana del Cinquecento.
Il periodo di Alessandro I segnò l ...
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ROSSI, Carlo (Karl Ivanovič)
Ivan Evtyukhin
– Nacque a Napoli il 18 dicembre 1777, figlio di Giovanni, di cui non sono state rinvenute fin qui informazioni documentarie sicure, e di Gertruda Ablecher, [...] ereditario Paolo I, al coreografo francese fu consegnata una dacia (casa estiva) a Pavlovsk, dove l’architetto VincenzoBrenna stava realizzando un grandioso palazzo suburbano per il futuro sovrano. L’architetto romano, arrivato a San Pietroburgo ...
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PIRANESI, Giovanni Battista
Mario Bevilacqua
PIRANESI, Giovanni Battista (Giambattista). – Nacque il 4 ottobre 1720 a Venezia da Angelo e da Laura Lucchesi. Venne battezzato l’8 novembre nella parrocchia [...] piena espansione, tanto che nel 1770 il pittore VincenzoBrenna rilevava la vastità dell’impegno produttivo («Piranesi ha cui otto firmate da Francesco; una su disegno di VincenzoBrenna).
Il titolo originale del Ragionamento, riportato nel disegno ...
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QUARENGHI, Giacomo
Piervaleriano Angelini
Tommaso Manfredi
QUARENGHI, Giacomo. – Nacque a Rota d’Imagna, nel Bergamasco, il 21 settembre 1744, secondogenito di Giacomo Antonio e di Maria Rota, entrambi [...] , 2004, p. 468).
Tra i diversi giovani allievi di Pozzi rivolti allo studio interdisciplinare del disegno, il romano VincenzoBrenna gli trasmise un vivo interesse per l’architettura, che negli anni a seguire coltivò in modo esclusivo presso tre ...
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RINALDI, Antonio
Alfredo Buccaro
RINALDI, Antonio. – Nacque a Palermo nel 1709 (Buccaro - Kjučarianc - Miltenov, 2003, pp. 85 s., n. 91). Il padre Alessandro apparteneva a una famiglia romana di buon [...] con ali curvilinee rivolte verso il cortile, in cui si innestano corpi simmetrici a corte (realizzati dall’architetto VincenzoBrenna entro il 1780). La fabbrica presenta un rivestimento di blocchi di pietra locale di Pud, dall’inconfondibile colore ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] Amedeo II e poi nel 1860. Ma ecco che morti poco dopo Vincenzo I e Francesco II Gonzaga, Carlo Emanuele invase il Monferrato e l 2ª ed., Firenze 1925.
129. Emigrazione. - B. G. Brenna, Storia dell'emigr. italiana, Roma 1928.
130. Storia coloniale. - ...
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GIORNALE e Giornalismo (lat. diurnalis da diurnus "giornaliero"; fr. journal e journalisme; sp. diario, periódico e periodismo; ted. Zeitung e Zeitungswesen; ingl. newspaper e journalism)
Francesco FATTORELLO
Giulio [...] (Milano 1804-15) che, ideato e diretto sino al 1806 da Vincenzo Cuoco (v.), cadde poi nelle mani del Guillon e d'altri ligi . Dopo la morte del fondatore fu diretta da Raimondo Brenna, che aiutato dalla vedova dello Stefani allacciò relazioni con ...
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LOMBARDIA (A. T., 17-18-19; 24-25-26)
Luigi SORRENTO
Ettore ROTA
Giuseppe CARACI Raffaele CORSO Giulio BERTONI * Ugo ANTONIELLI Paolo D'ANCONA
Situazione, limiti, estensione. - Regione storica [...] le popolazioni agricole in Lombardia, Milano 1857; A. Brenna e C. Cantù, Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, di Milano, San Pietro d'Agliate, San Pietro di Civate, San Vincenzo di Galliano. Anche il duomo di Brescia, nella cui area fu poi ...
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È l'incapacità, dai sei anni in su, di leggere e di scrivere nella lingua che si parla. Non equivale a ignoranza, poiché l'analfabeta, può possedere a volte una cultura superiore a quella di chi sedette [...] uno stesso principio, che il popolo, come intuì felicemente Vincenzo Cuoco, è il grande e vero agente delle rivoluzioni e sociale, Torino-Roma 1906, pp. 703-716; Paulo G. Brenna, L'emigrazione italiana nel periodo ante-bellico, Firenze 1918; C. ...
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