Materiale costituito essenzialmente da derivati del silicio, caratterizzato in genere da fragilità e trasparenza (proprietà che in alcuni tipi di v. possono anche mancare), di larghissimo impiego in molteplici [...] da una miscela di diversi componenti.
V. di silice
La silice è la più importante delle sostanze capaci di dare origine a vetri. Essa è formata da atomi di silicio e di ossigeno, i primi di raggio atomico piuttosto piccolo in confronto ai secondi, i ...
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VETRO (fr. verre; sp. vidrio; ted. Glas; ingl. glass)
Giorgio SANGIORGI
Filippo ROSSI
Arnaldo MAURI
Giovanni VACCA
Vetro, nel senso generico, è una materia anorganica, passata dalla fusione dei suoi [...] . L'americano Ed. Danner nel 1915-18 creò la macchina per la fabbricazione dei tubi che porta il suo nome. Per tirare il vetro direttamente dalla massa vitrea in fusione, l'americano Lubbers fra il 1894 e il 1905 e il belga E. Fourcault nel 1904-08 ...
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Vedi VETRO dell'anno: 1966 - 1973 - 1997
VETRO (v. vol. vii, p. 1150)
O. Doppelfeld
F. Coarelli
Una bibliografia completa è presentata annualmente dalla rivista del Corning Museum di New York: Journal [...] casa in pietra, un muro romano più largo e la già citata strada per Neuss, nei cui fossati fu ritrovato altro materiale di vetro. I forni appartengono a tre diverse facies separate l'una dall'altra da cumuli di macerie dello spessore di 1 m e di 0 ...
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VETRO (v. vol. VII, p. 1150 e S 1970, p. 899)
D. Whitehouse
Origine della fabbricazione. - Molto tempo prima che apparissero i primi recipienti di v., in Mesopotamia [...] Museum of Art. Roman Mold-blown Glass, Roma 1995. - V. dipinto: D. B. Harden, Η. Hellenkemper, K. S. Painter, D. Whitehouse, Vetri dei Cesari, cit., pp. 259-262. - Intaglio e incisione: K. S. Painter, Roman Flasks with Scenes of Baiae and Puteoli, in ...
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VETRO (vitrum)
D. B. Harden
Sommario. 1. Il v. come sostanza. 2. Industria del v. nell'antichità. 3. Sviluppo delle officine: a) v. a sabbia; b) v. alessandrino [...] o mitologiche o di genere e non si può citare alcun esempio con soggetto cristiano (v. Tav. a colori). - f) Doratura e vetri dorati. L'uso della decorazione a foglia d'oro a sandwich compresa fra due strati di v. acromo, sembra sia cominciato in età ...
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vetro
Alessandro Niccoli
Oltre che nel Convivio e nella Commedia, compare in un esempio delle Rime.
Indica la " pasta vitrea " ancora allo stato di fusione in due passi, il primo inteso a rendere l'idea [...] - non dico le cose, ma le forme loro - per lo mezzo diafano, non realmente ma intenzionalmente, sì quasi come in vetro trasparente.
Il passo illustra come avvenga il fenomeno della visione: degli oggetti visibili arriva all'occhio non l'essere reale ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Turri
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La tradizione occidentale ritiene che il vetro sia stato scoperto da alcuni mercanti fenici [...] pietre preziose, il blu dei lapislazzuli o l’azzurro-verde del turchese.
L’antica Età del Bronzo: la produzione del vetro
L’uso del vetro vero e proprio inizia molto più tardi e i reperti più antichi, per altro piuttosto rari, sono datati solo al ...
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specchio Lastra di vetro alla quale, tramite un processo di verniciatura, viene fatto aderire un sottile strato metallico la cui superficie lucida, che è vista attraverso la lastra stessa, riflette la [...] e manico di legno, osso o avorio. Nel mondo greco gli s. più antichi erano di metallo (bronzo), mentre s. di vetro, poco diffusi, comparvero più tardi (età tolemaica): si ottenevano apponendo sul retro di un disco vitreo soffiato una foglia d’oro, di ...
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In origine un vetro d’ottica con alta percentuale di ossido di piombo e molto dispersivo. Oggi è così detto ogni vetro il cui numero di Abbe (➔ Abbe, Ernst) sia inferiore a 50; se tale numero supera 50, [...] il vetro si dice invece crown . ...
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Vasi di forma e capacità adatta a recare alle labbra il liquido per bere conobbe l'antichità, e Greci e Romani n'ebbero di varie fogge e materie, distinti con nomi diversi (v. calice, cantaro, chous, coppa, [...] piacentino Giovanni de' Mussi ricorda già che nella sua città, intorno al 1390, ciascun commensale aveva uno o due recipienti di vetro, per il vino e per l'acqua. Dovevano essere però ancora oggetti di lusso, e usati da benestanti, se nell'inventario ...
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vetro
vétro s. m. [lat. vĭtrum, di origine ignota]. – 1. a. Sostanza minerale artificiale, amorfa, largamente usata nei campi più diversi per la sua modellabilità allo stato fuso, tenacità, durezza, resistenza alla corrosione, trasparenza,...
vetrata
s. f. [der. di vetro]. – Chiusura formata da un’ampia lastra di vetro o di cristallo, e più spesso da più lastre, sostenute da apposita intelaiatura a riquadri generalmente in parte fissi e in parte apribili per formare porte o finestre:...