Figlio (sec. 8º) del doge Orso, fu il terzo della serie dei magistri militum che ressero la primitiva consociazione lagunare dal 737 al 742, anno nel quale fu designato doge. Ostile ai Bizantini, trasportò la sede del governo da Eracliana a Malamocco, che fortificò col castello di Brondolo. Lasciò il potere (755), sotto l'assalto di Giovanni Galla, esponente forse di una corrente più favorevole a Bisanzio ...
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Figlio (m. 536) di Amalafreda, sorella di Teodorico; avido di ricchezze e ambizioso, durante il governo della cugina Amalasunta entrò in trattative con Bisanzio, contro i suoi. Amalasunta, mortole giovinetto il figlio Atalarico, accettò di dividere la responsabilità del regno col cugino, ultimo degli Amali, riservandosi l'esercizio del potere; T. però la depose e, esiliatala in un'isoletta del Lago ...
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Filosofo gnostico, seguace di Valentino (2º sec. d. C.), appartenente, con Teodato, al ramo orientale della scuola valentiniana; costoro, secondo s. Ippolito, "dicevano che il corpo del Signore fu spirituale": [...] sembra quindi che interpretassero le dottrine del maestro nel senso del docetismo ...
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Figlio (m. Ponza 537) di papa Ormisda; suddiacono, successore di papa Agapito (534) per imposizione del re goto Teodato, che mirava a farsene uno strumento contro Bisanzio. La sua consacrazione (536) creò [...] dell'imperatrice Teodora, e designato al pontificato già da papa Bonifacio II. S., nonostante che avesse voltato le spalle a Teodato e aperto le porte di Roma a Belisario, fu deposto (537) ed esiliato con l'accusa di essersi messo in rapporto ...
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SILVERIO papa, santo
Mario NICCOLI
Figlio di papa Ormisda, succedette a papa Agapito morto a Costantinopoli (534) dove si era recato, in compagnia del diacono Vigilio, per chiedere a Giustiniano, da [...] contro Silverio. Questi, il 10 dicembre 536, aveva aperto le porte di Roma a Belisario mentre il suo protettore Teodato era ucciso nei pressi di Ravenna. L'incertezza, la partigianeria delle fonti, non consentono di precisare chiaramente il seguito ...
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Valoroso guerriero di famiglia non illustre (m. Bisanzio 542), aveva preso parte alle guerre contro i Bulgari e contro i Franchi. Fu acclamato re degli Ostrogoti a Rieti dall'esercito goto in opposizione [...] , che non aveva saputo opporre un'efficace resistenza a Belisario. Appresa la notizia dell'elezione di V., Teodato fuggì, ma fu raggiunto e ucciso da un ufficiale di Vitige. Consolidato così il suo potere, questi raccolse gran parte dell'esercito ...
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Nobile romano (m. Costantinopoli 536), successe nel pontificato a Giovanni II, venendo consacrato il 13 maggio 535 e subito condannò l'uso, che andava allora introducendosi, per cui un papa poteva designare [...] il suo successore. Costretto dalle minacce del re goto Teodato, si recò, senza successo, a Costantinopoli per ottenergli la pace da Giustiniano (febbr. 536); ottenne invece la deposizione del patriarca Antimo, monofisita, protetto da Teodora, e ...
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Regina degli Ostrogoti (m. Bolsena 535), figlia di Teodorico, alla morte di questo (526) governò per il proprio figlio Atalarico, nato dalle sue nozze con Eutarico. Dimostrò aperta confidenza nei Romani [...] nella politica esterna, giungendo anche a un accordo con l'Oriente. Morto Atalarico (534), accettò di dividere la responsabilità del regno con il cugino Teodato, ma questi poi la relegò in un castello sul lago di Bolsena dove la fece sopprimere. ...
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AMALASUNTA
R. Calza
Figlia legittima di Teodorico il Grande. Nata dopo il 493 sposò nel 515 Eutarico. Dopo la morte del padre, nel 526, già vedova, fu nominata reggente del figlio minorenne, Atalarico, [...] la morte di quest'ultimo, nel 534, fu proclamata regina insieme con il cugino Teodato. Fu esiliata dopo pochi mesi nell'isola Martana sul lago di Bolsena da Teodato che nel 535 la uccise.
Non esistono sue effigi monetali e mancano notizie letterarie ...
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CATALANO, Antonio, detto l'Antico o il Vecchio
Michele Cordaro
Nacque a Messina intorno al 1560, come attesta il Susinno, il suo più antico biografo. Di umile origine, fece dapprima il calzolaio come [...] il padre. Iniziò il suo apprendistato pittorico presso il napoletano Teodato Guinaccia, ma guardò anche con attenzione alla personalità più importante che avesse in quei tempi operato a Messina e cioè a Polidoro da Caravaggio. Conferma questo ...
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teodia
teodìa s. f. [comp. di teo- e -odia di salmodia]. – Termine coniato da Dante, con il sign. di «canto rivolto a Dio» o «canto in onore di Dio», per indicare i Salmi di David, e in partic. il salmo IX, di cui traduce, in Par. XXV, 73,...