segno
Manifestazione clinica peculiare di una malattia. A differenza dei sintomi, i s. non sono solo riferiti, ma sempre obiettivabili. I s. possono essere spontanei (come per es., gli edemi degli arti [...] ai fini diagnostici (per es., s. di Chvostek, contrazione dei muscoli facciali evocata dalla percussione leggera del nervo facciale nei soggetti affetti da ipocalcemia). Lo studio dei s. clinici è di pertinenza della semeiotica (➔) medica. ...
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danza delle arterie
Segnoclinico d’insufficienza della valvola aortica rappresentato da un’abnorme vivacità delle arterie visibili: temporali, carotidi, pedidie, ecc. ...
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Lo stato di sofferenza di un organismo in toto o di sue parti, prodotto da una causa che lo danneggia, e il complesso dei fenomeni reattivi che ne derivano. Elemento essenziale del concetto di m. è la [...] o esclusiva (per es., m. di Bornholm); al segnoclinico più saliente; all’agente o al momento eziologico fondamentale.
di ricerca in campo biomedico, ha aperto un Centro di ricerche cliniche per le m. rare.
Diritto
M. del lavoratore
Con tale ...
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In anatomia, tonaca che riveste la parete di alcuni apparati organici rivolta verso la cavità: per es., canale alimentare (fig.), vie respiratorie, alcuni segmenti dell’apparato urogenitale. Fu dato a [...] .
Alterazioni delle m., soprattutto di natura infiammatoria, si possono osservare, in sede diversa, come segnoclinico di molteplici condizioni morbose: carenze vitaminiche, malattie virali ecc. Genericamente, ogni affezione esclusivamente o ...
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Istopatologo e clinico (Savigny 1844 - Parigi 1919), agrégé presso gli ospedali di Parigi. Si dedicò particolarmente allo studio delle lesioni neoplastiche dei linfonodi e descrisse un segnoclinico (segno [...] di T.) rappresentato dall'aumento di volume e di consistenza di uno o più linfonodi della fossa clavicolare sinistra, espressione di metastasi linfatica di cancro dello stomaco ...
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Insieme ritmico di movimenti successivi, di una parte o di tutto il corpo, eseguiti secondo uno schema individuale o un’azione concertata nel complesso; in genere è associata a un testo musicale ma talvolta [...] sviluppi del teatro di d. ➔ balletto.
Per la d. macabra in arte ➔ morte.
Medicina
D. delle arterie Segnoclinico d’insufficienza delle valvole aortiche rappresentato da un’abnorme vivacità delle arterie visibili: temporali, carotidi, pedidie ecc.
D ...
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Locuzione inglese, adottata nell’ambito medico e in quello della politica sanitaria, che designa un indirizzo di pensiero, di ricerca, di interventi sanitari e normativi, basato sull’evidenza di dati [...] rispondere soltanto a una richiesta generica di efficacia (per es., normalizzazione di un dato ematochimico abnorme, regressione di un segnoclinico o di una sindrome), ma anche alle attese di una relativa sicurezza d’uso di un rimedio, di una ...
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NERVOSO, SISTEMA (XXIV, p. 609)
Vittorio Challiol
Fisiopatologia. - La fisiopatologia del lobo frontale (v. cervello, IX, p. 829) negli ultimi anni ha maggiormente accentrato le ricerche di numerosi [...] espressione di una reazione neuro-allergica. Dal punto di vista clinico, o, più esattamente, sintomatologico, L. Bini (1945) riduce sia dimostrata sicuramente inefficace e in cui i segni obiettivi di patimento midollare o radicolare siano gravi ...
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Prione
Maurizio Pocchiari
Il termine prione identifica un agente infettivo con dimensioni più piccole dei virus e resistente alle procedure impiegate per rimuovere o inattivare virus, batteri, funghi [...] . Tenendo conto che nel Regno Unito circa il 10% di pazienti con variante MCJ hanno donato sangue prima di sviluppare segniclinici di malattia e che in Francia 3 pazienti su 21 erano donatori di sangue, è possibile che la trasmissione interumana ...
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VIRUS (v. ultravirus, XXXIV, p. 644; App. II, 11, p. 1056)
Franco SCANGA
Franco GRAZIOSI
Franco SCANGA
Elio BALDACCI
Luigi CAVALLI-SFORZA
Generalità. - Le conoscente acquisite in quest'ultimo decennio [...] buon accordo: l'uno invade l'altro senza suscitare reazioni apparenti. I v. latenti non provocano perciò alcun segnoclinico di malattia nell'ospite che essi parassitano, ma possono, in certi casi, essere solo provvisoriamente latenti e risvegliarsi ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...
osservazione
osservazióne s. f. [dal lat. observatio -onis]. – 1. L’atto di osservare, sia per notare semplicemente (con o senza determinati fini) ciò che si può percepire con l’occhio, talora con l’aiuto di strumenti ottici, sia applicando...