segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] norma, una legge; l’esempio più ovvio è il s. linguistico). In rapporto all’interpretante il s. può essere un rema ( , il s. della radice quadrata, il s. d’uguaglianza ecc. I segni + e − indicano anche la positività o negatività di un numero; con ...
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Filosofia
Disciplina che studia le condizioni di validità delle argomentazioni deduttive.
La l. antica
I vocaboli ἡ λογική (τέχνη), τὰ λογικά si stabilizzarono nel significato di «teoria del giudizio [...] da conseguente falsa.
Un altro settore di ricerca approfondito dagli stoici è quello dei problemi logico-semantici: tra il segnolinguistico e l’oggetto cui questo si riferisce viene ora a interpolarsi il particolare livello ‘mentale’ del significato ...
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SEMANTICA (fr. sémantique; ted. Bedeutungslehre; ingl. sematology)
Benvenuto Terracini
Parola foggiata, dal gr. σημαντικός, attraverso una σημαντική [τέχνη] (M. Bréal), per indicare lo studio degli elementi [...] volta a volta entro l'espressività della frase. Questa capacità esiste linguisticamente, quando essa sia riconosciuta dall'uso (arbitrarietà dei segni), anche se nel segno sia andato obliterato ogni tratto (p. es. descrittivo) che direttamente evochi ...
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(fr. bible; sp. biblia; ted. Bibel; ingl. btble).
Sommario: Natura e carattere della Bibbia: Nome e divisione, autorità e ispirazione, p. 879; numero dei libri e canone, p. 882; ordine dei libri e carattere [...] la somma. I numeri dei versetti per ogni capo cominciarono a segnarsi in margine solo da sante Pagnini nella sua versione latina di Un esame più diligente, una paziente analisi dei fenomeni linguistici, in particolare del lessico, mette in chiaro due ...
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Si tende ormai a non definire i settori culturali, i campi della conoscenza, le dottrine, essendo ogni sorta di sapere soggetta a mutamenti continui, a trasformazioni talvolta radicali; al posto di una [...] dalla letteratura, dai sacri testi, dal teatro, dall'architettura, dallo stesso arredamento. Cosicché, data la presenza di tanti segnilinguistici, essa poteva essere capita anche da chi non era in grado di coglierla nella sua globalità, ma aveva ...
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Biologia
In biologia molecolare, la produzione, mediata dai ribosomi, di un polipeptide la cui sequenza di amminoacidi è derivata dalla sequenza di codoni di una molecola di RNAm (➔ proteine).
Informatica
Conversione [...] seguente: box→‘scatola’→scatola e viceversa, dove ‘scatola’ è la rappresentazione concettuale che funge da cerniera fra i due segnilinguistici.
Gli studi avviati in Europa già a partire dal 19° sec. sui rapporti fra lingua, pensiero e realtà, ma ...
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toponomastica Studio fondamentalmente linguistico dei toponimi o nomi di luogo, sotto l’aspetto dell’origine, della formazione, della distribuzione, del significato ecc. Nella t. si possono distinguere [...] o toponimia) e della antroponimia, che ha per oggetto lo studio dei nomi di persona. Le caratteristiche comuni sono fornite da un analogo segnolinguistico rappresentato dal solo significante, il quale ‘non significa’ (cioè è opaco), ma ‘identifica’. ...
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Pseudonimo del regista cinematografico francese Jean-Marie-Maurice Schérer (Tulle, Corrèze, 1920 - Parigi 2010). Personalità tra le più ricche e originali del cinema francese del dopoguerra, fu protagonista [...] , quanto su una cifra visiva perfettamente omogenea a uno stile, a un rigore etico, a una limpidezza del segnolinguistico.
Vita e opere
Insegnante, scrittore, critico dei Cahiers du cinéma, autore di programmi didattici per la televisione, ha ...
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Dottrina elaborata da L. Hjelmslev come particolare indirizzo dell’orientamento strutturalista, di cui porta alle estreme conseguenze i presupposti teorici. Considerando fuori dei limiti scientifici della [...] (in quanto costituita da fatti fisici sul piano sia dell’espressione sia del contenuto), essa definisce il segnolinguistico in termini puramente relazionali, come rapporto cioè di mutua dipendenza (o ‘solidarietà’) tra una forma di espressione ...
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Filosofia
In filosofia del linguaggio, la relazione intercorrente tra un segnolinguistico e l’entità extralinguistica a cui il segno si riferisce. Benché storicamente il concetto di riferimento (o denotazione) [...] . La successiva distinzione di G. Frege tra il senso (Sinn) e la denotazione o riferimento (Bedeutung) di un segno corrispondeva a quella milliana, con la differenza sostanziale che per Frege anche i nomi propri possiedono una connotazione, cioè un ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...