In linguistica, passaggio di un suono a r; tale il r. di s nel latino antico (feria da fesia, Papirius da Papisius ecc.), in umbro, in laconico (σιόρ da ϑεός ecc.) e quello di n in albanese e in romeno (cărunt dal lat. canutus); ecc.
In fonetica, pronuncia difettosa della erre ...
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. La voce latina Aurunci deriva dalla base greca Αυσονικοί, che per il rotacismo, il quale assai per tempo invalse nella regione campana, sonò Auronici e per sincope Auronci, Aurunci. Tale derivazione [...] era già nella coscienza storica degli antichi, giacché Servio (ad VII Aen., 206 e 727) riferisce che gli Aurunci eran detti Ausones dai Greci. E se Plinio (Nat. Hist., III, 9, 4) distingue gli Aurunci ...
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IMBECILLITÀ (lat. imbecillitas; ted. Schwachsinnigkeit)
Ernesto Lugaro
Difetto grave, ma non gravissimo, dello sviluppo psichico, che consente l'uso anche largo della parola (per lo più con qualche difetto [...] d'articolazione: lamdacismo, rotacismo e altre forme di blesità), ma non permette un profitto scolastico tale da riuscire praticamente utile nei rapporti sociali. Al disotto degl'imbecilli stanno gl'idioti, al disopra e fino ai limiti della normale ...
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Disturbo della pronunzia per difetto di conformazione o di funzionamento delle labbra, della lingua, della laringe, della faringe, del naso. È da rammentare la dislalia nasale (rinolalia di Küssmaul), [...] cui la balbuzie, che è però un disturbo puramente funzionale) e le dislalie litterali, come il gammacismo, il rotacismo, il lambdacismo, il sigmatismo, che consistono nell'impossibilità di pronunziare correttamente rispettivamente la g, la r, la l ...
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(o aromeno) Uno dei 4 gruppi in cui si articola il complesso delle parlate romene. È attualmente parlato, fuori dei confini della Romania, nel Nord della Grecia, in Albania, Macedonia e Bulgaria. Caratteri [...] di a in sillaba atona ă ‹ë›, la chiusura di a seguita da n o da m + consonante, la dittongazione condizionata di e in ea e di o in oa (floare dal latino florem), il rotacismo di l intervocalica (gură «gola»), e la posposizione dell’articolo. ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] le riforme ortografiche di Appio Claudio Cieco (4°-3° sec. a.C.), che sostituì la r alla s intervocalica (fenomeno del rotacismo) e soppresse la Z superflua per il l., al cui posto alfabetico fu introdotta poco dopo la G, modificazione di C, per ...
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ROMANIA (A. T., 79-80)
Emmanuel DE MARTONNE
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Pino FORTINI
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Giulio COSTANZI
Ramiro ORTIZ
Anna Maria RATTI
Angelo PERNICE
Carlo TAGLIAVINI
Walter [...] ; z; s + i > s; sti > şt; cl + voc., e gl + voc. dànno rispettivamente k e g come in italiano, ecc.). Il rotacismo di n è, secondo alcuni autori, proto-romeno (cfr. Puşcariu, Zur. Rek. des Urrum., p. 38; Dacoromania, IV, p. 1374 segg.). Anzi il ...
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MINERVA (Minerva)
F. Coarelli
Divinità italica, assimilata all'Atena greca. In origine, con tutta probabilità, non faceva parte del pantheon delle divinità indigeti. Il suo nome, infatti, non appare [...] 'origine sarebbe una radice menes (che dà in latino mens - moneo memini) da cui si passerebbe a Menesoā e infine, col rotacismo intervocalico, a Menerua. Questa infatti, e non Minerva, è la forma che appare nel latino arcaico.
Quanto all'origine del ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] -nd- e -mb- (per es., acce[nː]evo «accendevo», ga[mː]a «gamba»); la compresenza nei nessi -lc- di palatalizzazione, rotacismo e conservazione della laterale (rispettivamente, sa[itː]u, sa[r]tu, sa[l]to «salto»); l’alternanza, per l’affricata palatale ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] come de li «dei» che passa a /de/ o /re/), nella chiusura di /o/ protonica in /u/ (come in /nun/ «non»), nel rotacismo di /d/ (che passa a /r/, come in [ˈrurəʧə] «dodici»).
In polemica con la fedeltà pedissequa a questa tradizione, ormai fossilizzata ...
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rotacismo
s. m. [tratto dal nome della lettera gr. ῥ (rho), secondo il modello di solecismo, ecc., e dal gr. ῥωτακίζω «pronunciare male la r»]. – 1. In linguistica, passaggio di un suono a r: per es., il passaggio a r di s intervocalica nel...
rotacizzare
rotaciżżare v. tr. [tratto dal nome della lettera gr. ῥ (rho), ma ricalcato sul gr. ῥωτακίζω «pronunciare male la r» (v. rotacismo)]. – In linguistica, causare il rotacismo, il passaggio al suono r di un altro suono; con la particella...