nanda Filosofo indiano (1400 circa - 1470), discepolo di Rāmānuja (v.). Fondò il bhaktimārga, ovvero una corrente religiosa monistica che teorizzava la realizzazione della salvezza attraverso la "via della devozione" a un dio assoluto, il quale, manifestandosi nel mondo e trasferendo i suoi attributi su un piano conoscibile, offre all'uomo la possibilità di un approccio spontaneo; l'amore mistico (bhakti) ...
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Mistico e poeta indiano (sec. 15º), discepolo di Rāmānanda. Di umili origini, nonostante la grande fama visse in povertà, sostentandosi col suo lavoro di calzolaio. R. rivolse la sua devozione al dio Rāma, [...] considerato principio attivo di ogni virtù morale e spirituale, universale e pertanto privo di forma e attributi (nirguṇa). Alcuni dei suoi versi sono confluiti nell'Ādigranth, il libro sacro dei Sikh, ...
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´r Riformatore indiano (n. Benares forse 1440 - m. 1518). Nato nella regione musulmana, e tessitore di mestiere, era stato discepolo di Rāmānanda. Si adoperò per eliminare ogni barriera tra le diverse [...] fedi religiose, e mentre condannava ogni esteriorità nel culto, sia musulmano sia indù, predicava l'amore di Dio, la bontà e la rettitudine, l'indifferenza per le cose del mondo, quali mezzi efficaci per ...
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Maestro spirituale indù (n. presso Ayodhya 1781 - m. 1830). In età giovanissima scelse di seguire la via ascetica, approdando ben presto al Satsang, ordine monastico di ispirazione kriṣṇaita, fondato da [...] Swāmi Rāmānanda, di cui divenne il successore. Sotto la sua guida il Satsang, che si adoperava per un'intensa attività di assistenza a favore degli strati sociali più deboli e accoglieva fra i suoi adepti anche i fuoricasta e le donne, conobbe grande ...
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Setta religiosa indiana. Le sue dottrine si riconnettono a quelle di Rāmānuja, nato presso Madrās, secondo alcuni nel 1016 o 1017, secondo altri circa il 1050. Egli ammetteva tre principî eterni: l'anima [...] otto gradi del yoga. Solo le prime tre caste potevano praticare la bhakti. Dal Mezzogiorno, il sistema fu trasportato nel Nord da Rāmānanda (nato circa il 1300 secondo alcuni, secondo altri nel XV sec.), che lo allargò a tutte le caste e usò per la ...
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. Il termine greco κανών (cfr. κάννα) che vale originariamente "canna" quindi "regolo", venne presto ad acquistare anche il valore di "regola", "norma", "principio", "esempio": in questo senso si parla [...] gran tronco della religione indiana della bhakti e sotto l'influenza speciale di Kabīr (morto nel 1518), discepolo di Rāmanānda, sorse in epoca musulmana e non senza accostamento all'islām, la religione dei Sikh, ossia "discepoli" (sanscrito sishya ...
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INDUISMO
Luigi Suali
. Il vocabolo, trovato e usato dagli studiosi europei, è malagevole da definire. La distinzione che si è voluta introdurre nella storia della civiltà indiana tra vedismo, brahmanesimo, [...] 1518), nato, secondo la leggenda, da una donna di casta brahmanica e allevato da un tessitore musulmano. Fu discepolo di Rāmānanda, e si distingue per l'impeto lirico e per la nobile purezza della sua religiosità. Egli sostiene l'unità essenziale del ...
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