In biologia, gene che può potenzialmente indurre trasformazione neoplastica nelle cellule che lo contengono o nelle cellule dove viene introdotto (➔ tumore).
Alcuni retrovirus, implicati in molti tumori [...] . Gli o. virali (v-onc) hanno una stretta omologia con geni localizzati nei cromosomi degli eucarioti designati con il nome c-oncogeni o protooncogeni. I protooncogeni sono stati trovati in tutti i Vertebrati esaminati e in alcuni Insetti, per es. in ...
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(o proto-oncogene) In biologia, gene cellulare (c-onc), omologo alle sequenze nucleotidiche identificate nel genoma dei retrovirus oncogeni (v-onc) che normalmente controlla la proliferazione cellulare. [...] in quanto subito idrolizzano il GTP in GDP e ritornano al loro stadio inattivo. Le mutazioni che convertono ras in un oncogene non consentono al suo prodotto, la proteina Ras, di idrolizzare il GTP, per cui essa rimane bloccata nella sua forma attiva ...
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Botanica
In patologia vegetale, massa di tessuto priva di organizzazione, dovuta a proliferazione cellulare eccitata da qualche stimolo; vi rientrano anche le galle prodotte da insetti in vari organi delle [...] tardiva e che il meccanismo della sua comparsa segue una cinetica complessa; il fenomeno di iniziazione-promozione; l’effetto sinergico di oncogeni (per es., myc e ras); l’origine monoclonale dei t.; l’eredità di un singolo gene, che predispone all ...
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oncogenesi
Formazione e sviluppo dei tumori (➔), spontanei o sperimentalmente provocati. L’o. riguarda molti aspetti della genesi tumorale: le basi genetiche (➔ oncogene), i rapporti dei tumori con i [...] virus (➔ oncovirus), i fattori di crescita tumorale e i loro recettori, la regolazione dell’apoptosi delle cellule, l’immunologia tumorale, l’angiogenesi, cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni su ...
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protooncogene
Gene che normalmente controlla la proliferazione cellulare, e che in un dato momento, per intervento di fattori diversi (amplificazioni geniche, traslocazioni, trasposizioni, mutazioni [...] dall’esterno della cellula e ne raggiungono il nucleo. Se un p. subisce una mutazione che comporta l’attivazione dell’oncogene, è facile che la cellula assuma la capacità di proliferare anche in assenza di segnali positivi o che ignori segnali ...
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Oncogeni e oncosoppressori
Sergio Nasi
La straordinaria architettura dei tessuti del corpo umano dipende da un preciso coordinamento di proliferazione, morte e differenziamento delle cellule che li [...] delle due copie del gene Apc è all’origine della poliposi familiare del colon; la β-catenina, invece, ha le proprietà di un oncogene. Nella figura 3 è schematizzato il legame di Wnt ai suoi recettori, frizzled (Fz), Lrp5 e Lrp6, che causa l’invio di ...
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Genetista jugoslavo (Kostajnica, Iugoslavia, 1895 - Laurel Hollow, New York, 1966), naturalizzato statunitense. Autore di numerose ricerche biologiche e genetiche, tra le quali sono quelle sull'azione [...] mutagena di alcune sostanze oncogene, le altre sull'uso, nelle ricerche genetiche, di colture microbiche e quelle sulla resistenza batterica agli antibiotici.
Vita e attività
Fu direttore del laboratorio di genetica della Carnegie Institution a Cold ...
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oncovirus
Virus correlato ad alcune forme tumorali della specie umana. I virus non sono sufficienti a sviluppare un cancro, ma costituiscono spesso un fattore oncogenetico. È stato dimostrato che alcuni [...] cellulare, appropriandosene. La successiva infezione virale di altre cellule può portare all’espressione in esse dell’oncogene, e provocare altre modificazioni cellulari, quali la produzione di molte copie del gene e l’amplificazione di sequenze ...
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Patologo generale italiano (n. Salerno 1938), prof. di virologia oncologica (1975) e, dal 1980, di oncologia presso l'univ. di Napoli. Le ricerche di V. e dei suoi collaboratori hanno chiarito alcuni dei [...] modificano le cellule epiteliali normali, trasformandole in cellule neoplastiche. Nel 1987 ha dimostrato la presenza di un nuovo oncogene in un particolare tipo di tumore umano, il carcinoma papillare della tiroide, studiandone poi i meccanismi di ...
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Weinberg, Robert Allan
Biologo statunitense (n. Pittsburgh 1942). Ricercatore presso il Weizmann institute e il Salk institute; nel 1982 è stato tra i fondatori del Whitehead institute for biomedical [...] e poi prof. per la ricerca sul cancro al Massachusetts institute of technology e alla American cancer society. Pioniere nelle ricerche sulle basi genetiche del cancro, ha scoperto il primo oncogene umano (Ras) e il primo gene oncosoppressore (Rb). ...
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oncogene
oncogène s. m. [comp. di onco- e gene]. – In genetica, gene che può potenzialmente indurre trasformazione neoplastica nelle cellule che lo contengono o nelle cellule dove viene introdotto.
oncogeno
oncògeno agg. [comp. di onco- e -geno]. – Nel linguaggio medico, di fattore atto a provocare o a favorire la metaplasia tumorale di cellule di un organismo; anche sostantivato: un o. chimico.