Movimento di pensiero sviluppatosi dalla metà del 2° sec. d.C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°). È caratterizzato dalla tendenza a rinnovare le concezioni del platonismo [...] erudita ed esegetica a quella speculativa e conciliando tale atteggiamento filosofico con la loro prevalente fede cristiana. Tra questi neoplatonici, attivi fra la metà del 3° e il principio del 6° sec., che con le loro opere latine contribuirono ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le scuole neoplatoniche da Porfirio a Damascio
Alessandro Linguiti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tra il IV e il VI secolo, il pensiero [...] del maestro (270), Porfirio abbia continuato a insegnare a Roma; certo è che, poco dopo quella data, l’attività dei neoplatonici prosegue e si sviluppa altrove. Giamblico, nato a Calcide in Celesiria e allievo di Porfirio, fonda una scuola ad Apamea ...
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Sotto tale denominazione si intendono due diverse scuole neoplatoniche. La prima, fiorita nella prima metà del 3° sec. d.C. e fondata da Ammonio Sacca, comprende filosofi come Longino, Origene pagano, [...] si sviluppa invece tra la fine del 4° e gli inizi del 7° sec. e rappresenta l’ultima fase del neoplatonismo. Sua fondatrice è considerata Ipazia di Alessandria, la ‘martire pagana’ figlia del grande matematico Teone e matematica essa stessa, uccisa ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Girolamo Fracastoro
Francesca Maria Crasta
Girolamo Fracastoro, nella cui visione si fondono tradizione aristotelica, suggestioni lucreziane e neoplatoniche, si colloca al centro della scena intellettuale [...] questa in contrasto evidente con le affermazioni di Alessandro di Afrodisia e in collegamento invece con gli insegnamenti neoplatonici del De vita coelitus comparanda di Ficino.
La teoria del contagio
Il legame con Ficino si rivela particolarmente ...
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universo (sost.)
Barbara Faes De Mottoni
L'u. dantesco si configura, nelle sue linee generali, secondo uno schema che assimila originalmente le dottrine aristoteliche e neoplatoniche, in particolare [...] p. 17).
Per quanto riguarda D., è da rilevare che se egli da un lato accetta lo schema generale del neoplatonismo come gerarchica disposizione di esseri, dall'altro se ne distacca con la sua originale concezione riguardante l'azione creatrice di Dio ...
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Ibn Masarra, Muhammad ibn Abdallah
Ibn Masarra, Muḥammad ibn ‛Abdallāh
Pensatore e mistico musulmano (Cordova 883 - ivi 931). Il suo insegnamento sembra fondere i principi della scuola mu ̔tazilita [...] esegesi allegorica del Corano (il «Trono» di Dio è la materia prima). Già rintracciate nello pseudo-Empedocle (M. Asín Palacios), le fonti della sua dottrina vanno piuttosto ricercate nel neoplatonismo. Della sua opera non sono rimasti che frammenti. ...
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Filosofo ebreo (n. fine sec. 11º - m. Cordova 1149). La sua opera principale è il Libro del microcosmo, scritto in arabo, ma pervenuto solo in versione ebraica (῾Ōlām Qātān). La filosofia di Y. è una sintesi [...] di dottrine neoplatoniche, aristoteliche e di quelle del kalām musulmano. ...
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Trasillo
Astronomo, erudito e filosofo (m. 36 d.C.). Fu astronomo di corte dell’imperatore Tiberio; ebbe fama di erudito e di ricercatore: gli sono attribuite opere storiche, alcune anche sull’antico [...] Egitto. Come filosofo subì l’influsso delle dottrine neopitagoriche e neoplatoniche. Si deve a lui la divisione dei dialoghi platonici in tetralogie, per la loro drammaticità. Dione Cassio, Svetonio, Tacito narrano un episodio, forse leggendario, ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Antonio Genovesi
Luigino Bruni
Antonio Genovesi, maestro riconosciuto della Scuola di economia della seconda metà del Settecento oltre che primo cattedratico della disciplina, inaugura una stagione [...] , 2 voll., 1976, p. 25), fondata, come visto, sulla capacità di persuasione. Genovesi pertanto non abbraccia, come il neoplatonico Shaftesbury, la tesi antropologica che l’uomo sia per natura altruista. Gli sta a cuore sottolineare più la reciprocità ...
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Nome (anche Avicebròl o Avencebròl) col quale è noto in Occidente il poeta e filosofo ebreo di Spagna Shĕlōmōh ben Yĕhūdāh Ibn Gĕbīrōl (n. forse Malaga 1020 circa - m. Valenza 1058 circa). La sua poesia [...] al pensiero filosofico, esso è esposto nel libro Fonte di vita. Alla sua base stanno le dottrine emanatistiche neoplatoniche e specialmente plotiniane, con alcune integrazioni che sembrano contributi personali di A., e cioè: 1) la teoria secondo ...
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neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...