Filosofo indiano (sec. 2º a. C.). Sul suo sistema si fonda la filosofia buddista mahayanica. Sua opera certa sono le Mūlamadhyamakakārikā, ("Aforismi dell'originaria dottrina mediana"), giuntici in sanscrito, e qualche altro scritto noto solo in versione tibetana ...
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Madhyamaka
Scuola del buddismo Mahāyāna (➔) che riconosce il filosofo indiano Nāgārjuna (➔), vissuto all’inizio del primo millennio dell’era volgare, come proprio fondatore e diffusasi poi dall’India [...] ciclicamente il sorgere e il venir meno delle nostre percezioni e di ogni aspetto del mondo fenomenico (pratityasamutpāda), per cui Nāgārjuna può concludere che tutto esiste solo in quanto dipende da altro e quindi niente esiste di per sé. Oltre a ...
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NĀGĀRJUNAKONDA
G. Verardi
Soltanto la sommità della «collina di Nāgārjuna», posta lungo il basso corso del fiume Krishna (Andhra Pradesh, India), rimane oggi della vallata che portava lo stesso nome, [...] , ma è pur vero che N. offre del buddhismo tardo-antico uno spaccato particolarmente significativo. Il nome stesso di N. rimanda a Nāgārjuna, il celebre logico e santo buddhista che secondo la tradizione qui visse nel I-II sec. d.C. A N. è possibile ...
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sunyata
śūnyatā
Termine sanscr. (letteral. «vacuità»). Termine chiave del buddismo Mahāyāna e in partic. del pensiero di Nāgārjuna. Possibili antecedenti sono rintracciabili nel Canone buddista in pāli, [...] su cui si basa la nostra vita quotidiana si rivelino – se esaminati criticamente – meri costrutti mentali. Nāgārjuna spinge oltre tale analisi mostrando come anche gli elementi semplici (dharma) elencati dalle scuole dell’Abhidharma dipendano in ...
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śūnyavāda Scuola e dottrina buddhistica assertrice del «vuoto» (sanscr. śūnya), cioè della non esistenza assoluta; il suo più illustre esponente fu Nāgārjuna (2° sec. a.C.). È chiamata anche śūnyatā, e [...] i suoi seguaci sono detti śūnyavādin. La dottrina ś. sostiene la vacuità del mondo fenomenico, così come di ogni concetto, compreso quello stesso del vuoto, che altro non è se non una designazione metaforica. ...
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Filosofo indiano seguace del sistema Vedānta, vissuto nel sec. 8º d. C. È autore di una raccolta di 215 versi memoriali (Gaudapadīya-Kārikās) raggruppati in quattro capitoli. Il suo pensiero è innegabilmente [...] influenzato dal buddismo (Scuola di Nāgārjuna); vi compare per la prima volta estesamente sviluppata la dottrina della māyā, secondo la quale il mondo è solo apparenza ingannevole. ...
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maya
māyā
Termine sanscr. traducibile con «magia», «inganno», che indica l’illusorio apparire del mondo fenomenico. Il termine è utilizzato nelle scuole (soprattutto Advaita Vedānta e buddismo Madhyamaka) [...] che sostengono l’irrealtà di tale mondo (➔ anche Mahadevan, Śaṅkara, Vedānta, Nāgārjuna). Personificata, M. è identificata con una potenza (śakti) di Dio e ne danno perciò un’interpretazione più positiva le scuole teiste (➔ Madhva, Rāmāṇuja). ...
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Scienza indiana. Il pensiero indiano
Raffaele Torella
Il pensiero indiano
Una 'filosofia' indiana?
I diversi modi in cui nel tempo si è articolata questa domanda e le risposte date a essa sono da inquadrare, [...] in cui le scuole dell'Abhidharma le scomponevano e che consideravano come ultimamente reali. Fondatore della scuola Mādhyamika è Nāgārjuna (150-200 d.C. ca.), il quale attinge a sua volta all'insegnamento dei testi della Prajñāparamitā (Perfezione di ...
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MAHĀYĀNA (in sanscr. "grande veicolo")
Ferdinando BELLONI-FILIPPI
Si designa con questo nome, in contrapposizione a Hīnayāna ("piccolo veicolo") la scuola o indirizzo buddhistico sorto nel Kashmir intorno [...] filosofico e religioso del buddhismo. Al centro del sistema mahāyānico è la dottrina sulla carriera del futuro Buddha, che Nāgārjuna (fine del sec. II a. C.) disciplinò raccogliendone in un sistema le norme. Deificazione del Tathāgata, culto dei ...
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KUMĀRAJĪVA
Giovanni Vacca
. Celebre monaco buddhista nato a Kucha, vit. ino a Turfan, nel Turkestan, da genitori indiani, verso il 344 d. C., morto a Chang-an (Si-an), in Cina, nel 413 d. C. Suo padre [...] principale di K. fu la traduzione, o meglio l'adattamento cinese, di due opere filosofiche di Harivarman e Nāgārjuna. Le sottili argomentazioni di questi dialettici indiani hanno avuto una profonda influenza sul pensiero cinese buddhista nella scuola ...
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