Biologia
E. biologica
Il processo di cambiamento adattivo per il quale tutte le specie viventi – e solo queste – mutano di generazione in generazione per adattarsi all’ambiente in continua trasformazione.
Teorie [...] , e genomico, dando luogo a cambiamenti del numero dei cromosomi. Esse rappresentano la base dell’e.: le mutazionigeniche possono produrre effetti sull’insieme dei caratteri visibili di un organismo (fenotipo); avvengono spontaneamente (e cioè per ...
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Scienza dell’uomo, considerato sia come soggetto o individuo, sia in aggregati, comunità, situazioni.
A. fisica
Ramo delle scienze biologiche che studia l’umanità dal punto di vista naturalistico, cioè [...] omologia) tra le molecole di singole proteine e di DNA in specie diverse di Primati. Le differenze, prodottesi per mutazionigeniche, sono il punto di partenza per misurare le distanze genetiche tra le specie; esse vengono trasformate con sufficiente ...
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Passaggio da una condizione o situazione a una nuova e diversa
Biologia
In genetica, sostituzione, in una molecola di DNA, di una purina con un’altra purina o di una pirimidina con un’altra pirimidina; [...] è uno dei meccanismi attraverso cui si possono verificare le mutazionigeniche di tipo puntiforme (➔ mutazione).
Chimica
Per gli elementi di t. ➔ elemento; per lo stato di t. ➔ cinetica.
Geografia
T. demografica
Espressione con la quale si indica ...
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Energia che si propaga per onde (r. ondulatoria) o per corpuscoli (r. corpuscolare) e anche il fenomeno stesso dell’emissione, dell’irradiamento di tale energia (r. di una sorgente, r. di un’antenna, diagramma [...] studiato, le cui cellule germinali possiedono una radiosensibilità otto volte superiore a quella di Drosophila. Oltre alle mutazionigeniche le r. possono indurre nei gameti alterazioni strutturali dei cromosomi; in tal caso l’individuo portatore di ...
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Originariamente, la cura, attuata per alcune malattie infettive (scarlattina, tifo ecc.), consistente nella somministrazione di vaccini o di sieri specifici, per realizzare uno stato di immunità, rispettivamente [...] un vaccino antitumorale in corso di neoplasie già clinicamente diagnosticabili è necessario considerare che alcune mutazionigeniche possono indurre trasformazioni molecolari associate al tumore. Poiché gli oncogeni, o le molecole regolatrici degli ...
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Sigla di polymerase chain reaction («reazione a catena della polimerasi»), metodologia utilizzata per ottenere quantità che ammontano a μg di copie di segmenti specifici di DNA o di RNA, partendo da quantità [...] .
Diagnostica
Numerose sono le applicazioni della PCR in ambito diagnostico, in particolare nella individuazione di mutazionigeniche che determinano forme tumorali oppure malattie ereditarie. Se un gene presenta ampie delezioni nucleotidiche, come ...
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Biologo (Evesham 1905 - Edimburgo 1975), prof. di genetica all'univ. di Edimburgo (dal 1946); presidente dell'Unione internazionale delle scienze biologiche (1961-67). Lavorò prima in embriologia sperimentale [...] ; competenza dei territorî, ecc.), poi in fisiologia genetica (sviluppo di varî organi sotto l'influenza di diverse mutazionigeniche in Drosophila, ecc.). Ha scritto anche su argomenti di filosofia della scienza. Opere principali: Introduction to ...
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Ramo delle scienze mediche che ha per oggetto le malattie del sistema nervoso a sintomatologia più spiccatamente somatica, decorrenti cioè con disturbi della motilità, della sensibilità, dell’equilibrio [...] maturo e organizzato, la presenza di vasi neoformati e di necrosi. Queste caratteristiche sono spesso associate a mutazionigeniche che interessano soprattutto i geni regolatori del ciclo cellulare e i geni che codificano i recettori di fattori ...
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tautomeria In chimica, fenomeno per il quale due (o più) isomeri di un composto entrano rapidamente in equilibrio fra loro, in soluzione o in fase liquida, convertendosi l’uno nell’altro.
L’equilibrio [...] tautomerici hanno importanza biologica; per es., la t. fra la forma chetonica (più comune) e quella enolica (molto rara) delle basi azotate del DNA costituisce uno dei principali processi che portano alle mutazionigeniche per sostituzione di basi. ...
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Biologa tedesca (Crefeld 1899 - Edimburgo 1994), trasferitasi in Inghilterra nel 1939, fu prof. di genetica animale all'univ. di Edimburgo. Nel 1943 dimostrò in collaborazione con W. M. Robson, che alcuni [...] gas asfissianti, in particolare i composti del gruppo dell'iprite (mustard gas), hanno la capacità di indurre mutazionigeniche o cromosomiche, analogamente alle radiazioni ionizzanti. Questa scoperta aprì la via allo studio dei mutageni chimici, uno ...
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mutazione
mutazióne (ant. mutagióne) s. f. [lat. mutatio -onis; l’introduzione del termine nel sign. 4 è dovuta al biologo oland. H. de Vries (1901): v. mutazionismo]. – Atto, effetto del mutare, del mutarsi; cambiamento, variazione: lieve,...
genico
gènico agg. [der. di gene, sull’esempio dell’ingl. genic] (pl. m. -ci). – In biologia, di gene, che si riferisce al gene o ai geni: mutazione g.; associazione g., l’associazione dei geni situati in uno stesso cromosoma (da taluni chiamata...