Orefice, pittore (n. Verona - m. in Francia 1548 circa), anche medaglista e intagliatore di gemme. Scolaro di G. Mondella e N. Avanzi, lavorò (dal 1515) alla corte di Francesco I; è considerato il fondatore [...] della glittica del Rinascimento francese. ...
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Con tal nome, di origine e di radice oscure, e che compare solo col sec. XIII, s'intende generalmente ogni gemma lavorata in rilievo; più propriamente il nome è applicato a quei lavori in cui si utilizzano [...] (morto nel 1480), sia stato incisore di medaglie e miniatore; ma occorre giungere al periodo successivo alla venuta di MatteodelNassaro in Francia (1515) per avere, con gli allievi locali di lui e particolarmente con l'opera di Guglielmo Hoison ...
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PRIMATICCIO, Francesco, detto il Bologna
Vittoria Romani
PRIMATICCIO (Primaticci, Primadizzi), Francesco, detto il Bologna. – Nacque a Bologna nella parrocchia dei Ss. Simeone e Giuda il 30 aprile 1503 [...] riferisce di una visita all’atelier di Pierre de Pennemaker, dove si tessevano una serie di arazzi su cartoni del veronese MatteodelNassaro (Leproux, 2001, p. 18): il Bologna vi è ricordato con la carica di «valet de chambre» e pittore ordinario ...
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GLITTICA (dal gr. (γλύϕω), "incido, intaglio")
Biagio PACE
Filippo ROSSI
Con questa parola si designa l'arte d'intagliare e incidere le pietre preziose. Quando queste cominciarono a essere adoperate [...] e Michelino lavorano per Leone X, Valerio Belli per Clemente VII e Paolo III, Giovanni Bernardi per Clemente VII, MatteodelNassaro va in Francia a lavorare per Francesco I dando origine a una nuova scuola francese di glittici quali Olivier Codoré ...
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MAFFEI, Nicola
Claudia Terribile
Figlio di Lodovico e di Vittoria Gonzaga, nacque a Mantova nel 1487, nello stesso anno in cui moriva il padre, appartenente a un ramo della famiglia Maffei originario [...] , con l'acquisto per conto di Isabella, di Federico Gonzaga, nonché suo, dei dipinti fiamminghi giunti a Mantova con MatteodelNassaro e dei marmi della collezione Mainoldi.
In contatto diretto, sin dai primi anni Venti, con gli artisti di corte ...
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È un pezzo di metallo, solitamente di forma analoga a quella delle monete, fuso o coniato, e destinato a ricordare una persona o un fatto determinati. Delle persone essa reca l'effigie e il nome nel diritto [...] '500 Jacques Gauvain (nato dopo il 1547) e altri minori mostrano di avere subito l'influsso del Candida; per Francesco I lavorarono Matteo dal Nassaro e Benedetto Ramelli, per Enrico II Étienne de Laune, autore di medaglie coniate, quali prevalsero ...
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BELLI, Valerio, detto Valerio Vicentino
Franco Barbieri
Nacque a Vicenza nel 1468, da Antonio di Alberto, merciaio, ma discendente da nobile famiglia di origine nulanese. Secondo l'antica testimonianza [...] Palladio.
Fonti e Bibl.: La fonte princ. per la vita e le opere del B. è il Vasari, Vite di Valerio Vicentino, di Giovanni da Castel Bolognese, di Matteo dal Nassaro veronese e di altri eccellenti intagliatori di camei e gioie, nelle due ediz. 1550 ...
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PIETRE DURE
Filippo Rossi
. Quasi in ogni epoca della storia dell'arte e presso ogni civiltà le pietre dure ebbero, accanto alle materie più consuete, un impiego variamente frequente a seconda della [...] probabilmente dalla scuola suscitata in quella regione da Matteo dal Nassaro e riuniti in gran numero nel tesoro dei ., Parigi 1872, p. 213 segg.; G. Campori, Della lavorazione del porfido e delle pietre dure d'intarsio e di commesso nella corte degli ...
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