Astronomia
F. astronomico Apparecchiatura utilizzata per misurare il flusso luminoso proveniente da sorgenti celesti, montata normalmente nel piano focale di un telescopio astronomico. A differenza della [...] a 5 colori (I,R,V,B,U). Le caratteristiche principali dei filtri sono riportate nella tabella. Le magnitudinistellari sono calibrate sulla base della fotometria effettuata con questi filtri su stelle brillanti, come Vega. I rivelatori più utilizzati ...
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Astronomo (Nottingham 1829 - Madras 1891). Lavorò dapprima al Radcliffe Observatory di Oxford (1851), dove scoprì la variabilità di R Cygni, e tre pianetini. Passò poi al Hartwell Observatory (1859), dove [...] completò il suo atlante di stelle variabili, e infine in quello di Madras (1860), dove scoprì diversi altri pianetini e si dedicò all'astronomia meridiana. È noto per la definizione della scala delle magnitudinistellari. ...
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Astronomo danese (Frederiksberg, Copenaghen, 1873 - Tølløse 1967) all'osservatorio di Leida di cui fu direttore (1935-44), insegnò contemporaneamente astronomia in quell'università. Particolarmente conosciuto [...] per aver individuato il diagramma di correlazione tra spettri e magnitudinistellari, noto come diagramma di H.-Russell. ...
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TELESCOPIO
Giuseppe Cesare Perola
(XXXIII, p. 437; App. II, II, p. 964)
Telescopio spaziale. − L'Hubble Space Telescope (HST; fig. 1) è un osservatorio spaziale per astronomia ottica e ultravioletta, [...] misurazioni spettrofotometriche con diverse opzioni sul potere risolutivo R = λ/Δλ, che vanno da 250 a 100.000, con magnitudinistellari limite di circa 25 per la bassa risoluzione e di circa 14 per l'altissima risoluzione; nell'ultravioletto ciò ...
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scala logaritmica
scala logaritmica corrispondenza tra numeri x reali positivi (in genere, misure di una grandezza) e punti P su una retta, tale che a ogni numero x associa il punto di ascissa ξ = log(x). [...] quello di quinta, corrispondente al rapporto 3 : 2 nella scala naturale e a 27/12 nella scala temperata). Anche le magnitudinistellari o le intensità sonore (in decibel, dB) sono espresse da scale logaritmiche. Nel piano, se entrambi gli assi di un ...
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visuale
visuale [agg. e s.f. Der. del lat. visualis, da visus -us "vista"] [OTT] Angolo v.: per un dato oggetto relativ. a un dato punto di vista è l'angolo sotto il quale da quest'ultimo è visto l'oggetto. [...] o a un oggetto, la retta (precis., la geodetica dello spazio) che dall'occhio va a tale punto od oggetto. ◆ [ASF] Magnitudinistellari v.: v. stella: V 619 a. ◆ [ASF] Stella doppia v.: ogni sistema stellare doppio quando tale sua natura appare all ...
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Astronomia
Secondo la definizione tradizionale, corpo celeste che brilla di luce propria, perché costituito di materia incandescente, a differenza di un pianeta che si limita a riflettere la luce ricevuta [...] H-R, in ordinata si riporta la magnitudine bolometrica assoluta, anziché quella visuale, o la luminosità, quest’ultima in scala logaritmica.
Parametri stellari fondamentali
Massa
Misure dirette delle masse stellari sono possibili soltanto per le ...
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La lunghezza del tratto di linea retta che congiunge due punti.
Astronomia
Storia
I primi tentativi di misurare le distanze astronomiche furono effettuati dagli antichi Greci. La fig. 1 illustra il metodo [...] al valore oggi accettato. Per quanto riguarda le distanze stellari, il primo successo fu ottenuto nel 1838 da F.W gruppi di stelle.
Metodo della parallasse fotometrica
La magnitudine apparente (m), la magnitudine assoluta (M) e la distanza (dA) di ...
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In astronomia, oggetto extragalattico di aspetto stellare, estremamente lontano e luminoso. Il nome q. fu inizialmente attribuito a sorgenti radio intense che avevano nel visibile un aspetto stellare. [...] quasar. A essi fu dato il nome di ‘oggetti quasi stellari’ o, più brevemente, QSO (quasi stellar objects). I dei q. con z=0,5 e z=2 è riportata in funzione della loro magnitudine bolometrica assoluta MB: si nota non soltanto che i q. con z=2 sono più ...
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(V, p. 105; v. anche astrofisica, in questa Appendice)
I rapporti operativi stabilitisi nel corso degli anni tra l'a. e l'astrofisica hanno subito nel trascorrere del tempo notevoli evoluzioni. In particolare [...] detta 3C 273, cui corrisponde un astro di tredicesima magnitudine e z=0,158 (distanza di circa 480 Mpc che è la luminosità più bassa dopo quella della Luna.
Stelle e corone stellari. - Emissione di raggi X molli è stata osservata da stelle di quasi ...
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stellare1
stellare1 agg. [dal lat. tardo stellaris]. – 1. Di una stella; relativo a una stella: nucleo s., atmosfera s.; grandezza o magnitudine s. (v. magnitudine); più genericam., relativo a stelle: catalogo s., ammasso stellare. Evoluzione...
stella1
stélla1 s. f. [lat. stēlla]. – 1. In astronomia, nome generico dei corpi celesti di forma per lo più sferica, costituiti da enormi masse di gas a temperatura molto elevata (che per questo emettono luce), tenuti insieme dall’attrazione...