luteranésimo Corpo delle dottrine predicate da M. Lutero e dai suoi seguaci. Fuori dai paesi di lingua tedesca, è detto l. l'insieme delle Chiese professanti tali dottrine. I loro aderenti, detti in Italia [...] e altrove luterani, si designano tuttavia ufficialmente come evangelici, in opposizione ai riformati (calvinisti), agli anglicani e ad altre confessioni.
La dottrina
Il l. fu ufficialmente riconosciuto ...
Leggi Tutto
Teologo luterano (Winnenden 1552 - Dresda 1610). Fautore del luteranesimo più rigido, fu nel 1577 chiamato a Wittenberg come soprintendente e prof. di teologia. Qui L. combatté duramente il filippismo, [...] sicché nel 1587, quando col duca Cristiano la corte sassone inclinò al cripto-calvinismo, egli dovette andarsene a Brunswick, dove si trovò impegnato nella polemica intorno alla dottrina dell'ubiquità. ...
Leggi Tutto
Riformatore (Birkende 1494 - Ribe 1561); a Wittenberg abbracciò il luteranesimo e se ne fece apostolo (fu detto il Lutero danese). Predicatore a Copenaghen e prof. di ebraico nella locale università (1537), [...] dal 1542 fu vescovo di Ribe. Tradusse il Pentateuco e forse fu l'autore della Confessio Hafnica (1530) ...
Leggi Tutto
Teologo luterano (Dresda 1587 - Wittenberg 1626), uno dei più rigidi sostenitori del luteranesimo intransigente. Compose molti scritti polemici contro il socinianesimo, e fu avversario del predominante [...] aristotelismo scolastico del suo tempo, in nome di una religiosità semplice e spontanea. La sua opera maggiore è la Philosophia sobria (3 voll., 1611-23) ...
Leggi Tutto
Scrittore sloveno (Raščica, Carniola, 1508 - Derendingen, Wurttemberg, 1586). Sacerdote, si accostò al luteranesimo e, dopo varie persecuzioni, riparò nel 1565 in Germania. La sua attività ha un'importanza [...] fondamentale per la nascita della lingua letteraria slovena; da ricordare, oltre alle traduzioni del Nuovo Testamento (1557-77) e dei Salmi di Davide (1566), un'edizione del Catechismo (1550) comprensiva ...
Leggi Tutto
Umanista e teologo (Étaples 1455 circa - Nérac 1536).
Considerato talora fautore del luteranesimo, talora rivalutato nei suoi intenti di riformatore cattolico, è uno dei più caratteristici esponenti di [...] quell'evangelismo che circolò in molti ambienti umanistici dove il richiamo all'interiorità, alla fede e alla grazia contro il formalismo esteriore, al più diretto contatto con la Bibbia al di là della ...
Leggi Tutto
Figlio (1525-1576) di Alberto VII, salì al trono nel 1547 e introdusse il luteranesimo. Nel 1552 partecipò alla ribellione di Maurizio di Sassonia contro l'imperatore. Si interessò anche di teologia e [...] tradusse la Bibbia in latino ...
Leggi Tutto
Teologo luterano (Lebus, Potsdam, 1493 - Lubecca 1567); dapprima francescano a Rostock, passò poi al luteranesimo; predicatore a Rostock (1528) e a Lubecca (1534), sottoscrisse (1556) la Confessione di [...] Vestfalia. Compose, contro cattolici e calvinisti, la formula di Lubecca (1560) e la Protestatio contra Synodum Tridentinum (1561) ...
Leggi Tutto
Mistico e storico tedesco (Donauwörth 1499 - Basilea 1542 o 1543). Dapprima (1527) favorevole al luteranesimo, dal 1529 fu un isolato, per le sue idee religiose (religione interiore, Dio e Satana interni [...] all'uomo): egli professava un teismo universalistico e "spirituale" (derivato da Erasmo o dai mistici tedeschi del 14º sec. oltre che da Lutero) e un antidogmatismo assoluto (Paradoxa, 1534-35, ristampati ...
Leggi Tutto
Predicatore (n. Pottstown, Pennsylvania, 1759 - m. 1808), figlio di un emigrato tedesco (Johann Albrecht); dal luteranesimo passò (1790) al metodismo, che predicò tra i connazionali, fondando una setta [...] di tipo metodista, ma indipendente (Evangelical Association) ...
Leggi Tutto
luteranesimo
luteranéṡimo (o luteranismo) s. m. [dal nome di Martin Lutero (1483-1546), iniziatore della Riforma in Germania]. – Il complesso delle dottrine predicate da Lutero e svolte con accentuazioni e sistemazioni teologiche diverse dai...
predestinazione
predestinazióne s. f. [dal lat. praedestinatio -onis]. – Il predestinare o l’essere predestinato: questa p. di Firenze ad esser la capitale, per così dire, dell’arte nuova italiana (Carducci); con sign. più concr., il destino...