Componimento, di solito in versi, scritto in occasione di un fatto doloroso: se ne trovano, come parti di opere, in tutte le letterature; non mancano nelle antiche, abbondano nella letteratura medievale, sia latina (lamentatio) sia romanza, e specialmente nella provenzale (planh), francese (complainte), e italiana (pianto o l.): basti ricordare, nella poesia religiosa popolaresca, i numerosissimi pianti ...
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Libro della Bibbia, appartenente al gruppo degli Agiografi. È attribuito dalla tradizione a Geremia, ma molte difficoltà di critica interna inducono a ritenerlo opera di più autori (senza escludere un’influenza di Geremia). Quanto all’epoca di composizione, i testi sono successivi alla rovina di Gerusalemme e del Tempio: forse poco posteriori al 586, certo anteriori al 538.
Dalle L. prende nome un ...
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LAMENTAZIONI
Giuseppe Ricciotti
Libro della Bibbia, che contiene carmi elegiaci sulla distruzione di Gerusalemme fatta da Nabucodonosor.
Nome e posizione nel Canone. - Nei manoscritti e nelle edizioni [...] id est Lamentationes, così a un dipresso le altre. Oggi il titolo sotto cui il libro per lo più viene citato, è Lamentazioni o Treni: è anche probabile che questo in ebraico, Qīnüth, fosse il titolo primitivo, giacché così chiamano il libro il Talmūd ...
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Musicista (n. Asola prima metà sec. 16º); fu monaco e compositore di musica sacra: messe, responsorî, Magnificat, lamentazioni, salmi, ecc., di ottimo stile. ...
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(gr. ϑρῆνος) Canto funebre degli antichi Greci, anche detto trenodia. Il primo esempio è nell’Iliade (XXIV, 720-774) con le lamentazioni per la morte di Ettore che presentano gli antichi caratteri dei [...] t.: il coro delle donne e gli a solo delle parenti. Famosi furono i t. di Simonide e di Pindaro ...
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salmo
Angelo Penna
Con il termine ‛ Salmi ' o con l'altro, equivalente, di ‛ salterio ' si indica la raccolta biblica di inni, preghiere, lamentazioni; ma il vocabolo ‛ salmo ' può anche indicare una [...] singola composizione compresa nella raccolta.
Oltre a questo significato proprio (per cui v. oltre), s. è usato nell'accezione estensiva ironica di " discorso " in If XXXI 69 " Raphèl maì amècche zabì ...
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TENEBRE, Ufficio delle
Giulio Cesare Paribeni
Parte della liturgia della Settimana Santa (v.).
Per il suo contenuto musicale - di cui fanno parte nel 1° notturno le Lamentazioni (v.) del profeta Geremia [...] romana del Cinquecento, hanno arricchito l'ufficiatura delle Tenebre con le proprie mirabili composizioni. Sono famose le Lamentazioni di G. Pierluigi da Palestrina, che, unitamente agli Improperia dello stesso autore (cantati la mattina del Venerdì ...
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Musicista (n. forse Padova 1480 circa - m. Bergamo 1560 circa). Sacerdote e maestro di cappella in Santa Maria Maggiore a Bergamo (1536-50, 1552-54), scrisse Messe, Mottetti, Lamentazioni, Magnificat, [...] fra le migliori composizioni italiane del periodo immediatamente prepalestriniano ...
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Musicista francese (Carpentras 1475 circa - Avigone 1548), cantore vaticano (1508-18), dal 1521 al 1524 e di nuovo dal 1532 ad Avignone dove (1532) pubblicò 5 messe a 4 voci, lamentazioni, inni, Magnificat, [...] cantiche a 3 voci ...
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Musicista (Roma 1584 circa - ivi 1652), fratello di Domenico. Studiò con G.B. Nanino a S. Luigi dei Francesi; dal 1629 in poi fu cantore (dal 1650 direttore interinale) alla Sistina. Compose numerosissimi [...] lavori chiesastici (Improperia, Lamentazioni, Mottetti) di chiara e fervida espressione (celeberrimo un Miserere a nove voci in due cori, ancora oggi nel repertorio della Sistina) e alcuni concerti e sonate strumentali. ...
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lamentabile
lamentàbile agg. [dal lat. lamentabĭlis], letter. – 1. Che esprime lamento: suono, voce l. (più com. lamentevole). 2. Degno di compassione, doloroso: E molte cose lamentabil dice (Pulci).
lamentanza
s. f. [der. di lamentare]. – L’atto di lamentarsi, e le parole con cui ci si lamenta, lamento: propuosi di farne alcuna l. in uno sonetto (Dante); sciocche l. son queste e feminili (Boccaccio). Oggi la parola è usata quasi esclusivam....