(gr. ῾Υψιπύλη) Mitica figlia di Toante, re di Lemno. Quando le donne dell’isola uccisero tutti gli uomini, I. salvò il padre fingendo che fosse morto. Fatta regina, accolse gli Argonauti ed ebbe da Giasone i figli Euneo e Toante. Quando si scoprì che aveva salvato il padre, fu venduta schiava e finì presso Licurgo re di Nemea; stava per essere messa a morte per aver lasciato incustodito Ofelte, il ...
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Toante
Clara Kraus
Uno dei due figli di Isifile, che, riconosciuta la madre mentre stava per essere uccisa, spinti da amore, corsero a lei e riuscirono a salvarla. Né il nome di T. né quello del fratello [...] formulati nei versi in cui è fatta allusione a loro (Pg XXVI 95-96 Quali ne la tristizia di Ligurgo / si fer due figli a riveder la madre).
Per l'intero episodio mitico e per il suo significato nel contesto dantesco, v. EUNEO; ISIFILE; LICURGO. ...
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gravido
Al femminile, nel senso proprio di " incinta ", in If XVIII 94 Isifile ingannò... / Lasciolla quivi, gravida, soletta (v., per questo significato, grave, in Pd XVI 36).
In senso figurato in Pg [...] XVI 60 Lo mondo è... di malizia gravido e coverto, " lordo internamente ed esternamente " (Lombardi), e in XXIV 103 li rami gravidi, " pieni, carichi di frutti ": il Sapegno cita Seneca Thyestes 153 " ...
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Euneo
Clara Kraus
Personaggio mitico, ricordato assieme al fratello Toante per aver salvato la propria madre Isifile, sottraendola alle mani dei carnefici.
Isifile era stata condannata a morte da Licurgo, [...] fonte Langia. La leggenda è riportata da Stazio (Theb. V 720 ss.).
All'impetuoso slancio con cui i due figli di Isifile (citati senza esplicita precisazione dei nomi) si gettarono in mezzo agli armati per salvare la madre da morte sicura (Pg XXVI 94 ...
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isola
Andrea Mariani
Il sostantivo è accompagnato o dal complemento di denominazione - l'isola di Lenno, dove Giasone Isifile ingannò (If XVIII 88 e 92); l'isola di Cipri e di Maiolica (XXVIII 82), [...] Cipro e Maiorca, con cui D. allude al Mediterraneo in tutta la sua estensione -, o da altra espressione che permette d'identificarla: l'isola d'i Sardi (If XXVI 104); l'isola del foco, / ove Anchise finì ...
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Langia
Clara Kraus
Fonte e fiume dell'Argolide, che nasce dalla selva Nemea e dopo aver attraversato la regione di Sicione si getta nel golfo di Corinto.
Come fonte perenne divenne tristemente famosa [...] era nutrice, e lo ritrovò ucciso dal morso di un serpente (cfr. Stazio Theb. IV 775 ss.).
All'episodio citato si riferisce la perifrasi usata per alludere a Isifile, in cui compare il nome della fonte, in Pg XXII 112 Védeisi quella che mostrò Langia. ...
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Licurgo
Clara Kraus
Personaggio mitologico. Figlio di Ferete, re di Nemea nell'Argolide, ebbe da Euridice un figlio, Ofelte, chiamato anche Archemoro, cui era riservato un tragico destino.
La vicenda [...] la morte di Ofelte, L. si abbandona alla disperazione e all'ira e, durante le esequie del figlio, vuole mandare a morte Isifile per punirla della sua colpa; ma la donna è difesa dai principi argivi e infine salvata dai propri due figli, che la ...
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Archimoro
Guido Martellotti
È il nome (esattamente Archemoro) con cui fu chiamato Ofelte, figlio di Licurgo re di Nemea nell'Argolide, in quanto i Sette della spedizione contro Tebe videro nella sua [...] la sorte di A. e sua, sono tradotte da D. in Cv III XI 16 sì come dice Stazio nel quinto del Thebaidos, quando Isifile dice ad Archimoro: " O consolazione de le cose e de la patria perduta, o onore del mio servigio " (cfr. Stazio Theb. V 609-610 ...
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maschio
Sostantivo; in senso proprio, con particolare forza avvicinato e contrapposto al suo contrario ‛ femmina ', in Cv I IX 5 questi nobili sono principi, baroni, cavalieri, e molt'altra nobile gente, [...] ; in If XX 41 Tiresia... di maschio femmina divenne, e nei versi in cui è richiamata la leggenda di Giasone e di Isifile e delle donne di Lemno, l'ardite femmine spietate che tutti li maschi loro a morte dienno (XVIII 90).
Ancora il termine ricorre ...
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ingannare
Antonietta Bufano
Verbo di uso abbastanza largo, specie nella Commedia, nel Convivio e nel Fiore. L'accezione comune si piega, nei vari contesti, a sfumature diverse d'intensità e di significato: [...] , in vista di uno scopo.
In tal senso è detto di Giasone, che nell'isola di Lemno, con segni e con parole ornate / Isifile ingannò (" no tornò più da lei come gl'avea promesso che farebbe a la soa tornada ", Lana), e lasciolla... gravida, soletta (If ...
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ornato1
ornato1 agg. [part. pass. di ornare]. – Che ha ornamenti, che è ricco di ornamenti: palazzo o. di marmi; un libro o. di fregi; animo o. di virtù; una gentil donna di bellezze ornata e di costumi (Boccaccio); e con uso assol.: saloni...