(o incunabulo) Nome dato ai primi prodotti della tipografia, dalle origini al 1500 (detti anche quattrocentine). Il termine fu usato per la prima volta con questo significato da B. von Mallinckrodt, in [...] -1985) o il Gesamtkatalog der Wiegendrucke, mentre altri repertori registrano gli i. esistenti in una nazione (per l’Italia l’Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d’Italia, 6 vol., 1943-81), o in singole città, o in collezioni private. ...
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Unità tipografica per la misura della forza di corpo dei caratteri, desunta da quelli dell’incunabolo delle Epistolae ad Familiares di Cicerone, stampato a Roma nel 1467 da C. Sweynheym e A. Pannartz. ...
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Castelvetro, Lodovico
Carlo Dionisotti
, Il letterato modenese (n. nel 1505 circa, m. a Chiavenna nel 1571) è autore d'inedite chiose all'Inferno nei margini di un incunabolo della Commedia (Venezia [...] 1497; esemplare di Modena, Bibl. Estense, a.k. I 13) e di una Sposizione dei canti I-XXIX, sempre dell'Inferno, edita da G. Franciosi (Modena 1886), di su un manoscritto del collegio S. Carlo di Modena, ...
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Tipografo (n. Praga - m. Roma 1476); introdusse in Italia la stampa a caratteri mobili, insediando una tipografia insieme con C. Sweynheym (v.) presso il monastero benedettino di Subiaco. Nel 1467 trasferì [...] la tipografia a Roma presso la casa della famiglia Massimo (il primo incunabolo romano sono le Epistolae ad familiares di Cicerone). Interrotta nel 1473 la collaborazione con Sweynheym, continuò l'attività presso la casa dei Massimo stampando ...
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ULICIANI, Bettino
Cristian Bonomi
ULICIANI (Ulciani, Ulizani), Bettino (Bettino da Trezzo). – Nacque negli anni Quaranta del Quattrocento a Trezzo sull’Adda; la madre aveva cognome Santi, come egli [...] stesso dichiara nell’unica sua opera pervenutaci: la Letilogia (I, vv. 45-47), incunabolo stampato a Milano nel 1488 dal parmigiano Antonio Zarotto.
In rapporti con il priorato cluniacense di San Benedetto in Portesana, «Iacobum Ulizanum de Tritio» ...
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DERRAMES (de Rames, de Rame, Rames, Ram), Giovanni (Zanetto, Giovanni da Cipro)
Tiziana Pesenti
Nacque a Cipro nella prima metà del sec. XV da Pietro, discendente dalla nobile famiglia francocipriota [...] tra cui uno Zuannucchio morto prima del 1602.
Il De conditionibus medicinarum solutivarum carmina è tradito da un incunabolo sine notis di 8 carte (L. Hain, Repertorium bibliographicum, I, n. *6095), ricondotto dal Gesamtkatalog der Wiegendrucke, VII ...
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ELEONORA d'Arborea
Antonello Mattone
Nacque probabilmente in Catalogna intorno al 1340 da Mariano de Bas-Serra e da Timbora de Rocaberti.
Suoi fratelli furono Ugone, nato nel 1337, Beatrice ed un'altra [...] primavera alla fine del 1390 o all'inizio del 1391.
La Carta de Logu è composta da 198 capitoli nella redazione dell'incunabolo della fine del sec. XV e da 163 in quella del manoscritto quattrocentesco edito nel 1903 dal Besta e dal Guarnerio. La ...
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FERRATI, Giovanni Pietro
Anna Modigliani
Tipografo di origine cremonese del secolo XV, svolse la sua attività nella città di Piacenza. Qui impiantò la prima officina tipografica della città, che dette [...] now in the British Museum, VII, pp. LXX s., 1071; Gesamtkatalog der Wiegendrucke, IV, n. 4217; Indice gener. degli incunaboli delle biblioteche d'Italia, VI, ad Indicem;G. Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae, Florence 1905, p. 302; Id., Giunte e ...
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Livio, Tito
Mario Mazza
Storico latino, nato a Padova nel 59 a.C. e morto nel 17 d.C. Dei suoi 142 libri Ab urbe condita, soltanto 35 (I-X, XXI-XL, XL-XLV con lacune) «da la malignità de’ tempi non [...] liviana fu pubblicata a stampa a partire dal 1469 (Roma, Sweynheym e Pannartz). Il 22 settembre 1475 un incunabolo non identificabile entrò a far parte della biblioteca di Bernardo Machiavelli (→), padre di Niccolò, il quale in contraccambio compilò ...
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incunabolo
incunàbolo (o incunàbulo) s. m. [dal lat. incunabŭla, plur., propr. «fasce», der. di cunae «culla»; la parola ha assunto il sign. bibliografico dal titolo del primo repertorio di incunaboli, di C. van Beughem: Incunabula typographiae...
incunabolista
(o incunabulista) s. m. e f. [der. di incunabolo (o incunabulo)] (pl. m. -i). – Studioso, bibliologo, specializzato in incunaboli; non com., chi fa collezione d’incunaboli.