Oratore latino (n. 114 a. C. - m. 50 a. C.), il più grande, dopo Cicerone, della tarda età repubblicana. Fu edile nel 75 e pretore nel 72; dotato di grande vivacità di temperamento, rappresentò a Roma [...] , dove lo mette accanto a sé stesso, come ultimo grande rappresentante dell'eloquenza romana; a lui intitolò l'Hortensius, il dialogo introduttivo delle sue opere filosofiche. Facile verseggiatore, scrisse Annales sulla guerra marsica e versi leggeri ...
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ORTENSIO (Q. Hortensius Hortălus)
Francesco Arnaldi
Oratore, nato nel 114 a. C., edile nel 75 e pretore nel 72. Dotato di una grande vivacità di temperamento, di una bella voce e di un porgere quasi [...] teatrale, fu a Roma il più grande rappresentante dell'asianesimo. È forse lui l'eloquente oratore anonimo ricordato da Appiano (Bell. Civ., I, 500), che tenne il discorso funebre in onore di Silla, e Cicerone ...
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ORTENSIO (Q. Hortensius Hortalus)
A. Longo
Oratore, vissuto dal 114 al 50 a. C., console nel 70, rivale di Cicerone è da questo assai celebrato. Certamente esistettero in Roma sue statue ritratto; Tacito [...] (Ann., ii, 37) ne ricorda un busto nella Curia.
Ci è pervenuta una piccola erma che reca inciso il suo nome, oggi nella Villa Albani (n. 953), di fattura alquanto mediocre, e in proporzioni più piccole ...
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TITINIO (Titinius)
Cesare Giarratano
È il più antico scrittore di togate. Della sua età si può dire solo che molto probabilmente egli fu anteriore a Terenzio. Ci restano quindici titoli delle sue commedie: [...] Barbatus, Caecus, Fullonia (o Fullones), Gemina, Hortensius, Insubra (?), Iurisperita, Privigna, Prilia, Psaltria sive Ferentinatis, Quintus, Setina, Tibicina, Varus, Veliterna. I frammenti arrivati a noi comprendono poco meno di duecento versi. ...
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aristotelismo
Influsso esercitato direttamente o anche soltanto indirettamente da Aristotele nella storia del pensiero.
L’aristotelismo antico
L’antichità conobbe di Aristotele soprattutto gli scritti [...] letteraria e filosofica, soprattutto il Protreptico, tenuto presente anche da scrittori cristiani, mentre attraverso l’Hortensius ciceroniano suscitava la vocazione filosofica di s. Agostino. Uno sforzo per eliminare il contrasto tra Platone ...
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Dottore della Chiesa, filosofo e teologo, vescovo d'Ippona e santo (Tagaste in Numidia, od. Sūq-Ahras in Algeria, 13 nov. 354 - Ippona, od. Bona, 28 ag. 430); fu uno dei quattro grandi Dottori della Chiesa [...] di abbandono alle passioni amorose. Da una concubina ebbe nel 372 un figlio, Adeodato. La lettura dell'Hortensius ciceroniano lo attrasse, diciannovenne, alla filosofia, e aderì presto al manicheismo, presentatogli come spiegazione scientifica dell ...
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LANDO, Ortensio
Simonetta Adorni Braccesi
Simone Ragagli
Nacque a Milano da Domenico, originario di Piacenza e forse appartenente alla nobile famiglia Landi, e da Caterina Castelletta, milanese. L'anno [...] 1530; anche l'Indice universale di Paolo IV del 1559 identificava il L. con il nome, tra gli altri, di Geremia ("Hortensius Tranquillus, alias Hieremias, alias Landus"). Dal 1531 al 1534 il L. soggiornò a Bologna, nel convento di S. Giacomo; vi era ...
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Il Rinascimento. Il ritorno della scienza antica
Sebastiano Gentile
Il ritorno della scienza antica
Petrarca e il ritorno del 'Cicerone scettico'
Per comprendere la svolta fondamentale che la nostra [...] che egli vergò sull'attuale ms. lat. 2201 della Bibliothèque Nationale di Parigi verosimilmente nel 1333, figura infatti l'Hortensius, un dialogo di Cicerone andato perduto, noto anche col titolo De laude ac defensione philosophiae. Così è intitolato ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Astronomia
Curtis Wilson
Astronomia
L'astronomia del Seicento è segnata da due eventi fondamentali, succedutisi a breve distanza l'uno dall'altro: [...] di Mercurio, le tavole di Lansberge presentavano un errore di 1°8′ nella longitudine e di 17′ nella latitudine. Hortensius si dilungò anche sull'assenza di valore delle speculazioni armoniche di Kepler. Sostenne, infatti, che i posteri avrebbero riso ...
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impero (imperio)
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Pier Giorgio Ricci
Nella lingua di D., il termine è portatore di tre valori, ai quali fin dall'antichità risulta legato il corrispondente latino e che nel Vocabularium di Papia [...] gens nec hominum universum genus stare, nec rerum natura omnis nec ipse mundus potest "; Verr. act. I 37 " erit tum consul Hortensius cum summo imperio et potestate "; ad Quintum fr. I I 23 " Quibus imperium ita datum est ut redderent ", e Font. 37 ...
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