Filosofo (Westport, Malmesbury, 1588 - Hardwicke 1679). Studiò a Oxford, dove conseguì nel 1607 il diploma di baccelliere delle arti. Fu introdotto presso la potente famiglia del barone William Cavendish, [...] . Ogni diritto del singolo o di comunità minori si riduce a una concessione sovrana. La stessa Chiesa è intesa da Hobbes come un'associazione privata, a cui è lasciata la cura delle cose spirituali, cioè esclusivamente religiose, ma senza possibilità ...
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Calvin & Hobbes Protagonisti del fumetto omonimo creato nel 1985 dallo statunitense B. Watterson (n. 1958) e pubblicato fino al 1995. Calvin è un bambino di sei anni che, grazie alla sua fervida fantasia, [...] riesce ad animare il tigrotto di peluche Hobbes e a vivere con lui le più svariate avventure. Il disegno, di altissima qualità formale, fonde in una felice armonia realismo e caricatura. ...
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Hobbes, Thomas
Th. Hobbes
1588
Nasce a Malmesbury
1608
Diviene precettore presso la famiglia Cavendish
1628
Pubblica la traduzione inglese della Guerra del Peloponneso di Tucidide
1640
Fa circolare [...] il manoscritto degli Elementi di legge naturale e politica e quindi si rifugia in Francia
1642
Pubblica il trattato Sul cittadino
1651
Torna in Inghilterra e pubblica il Leviatano
1655
Pubblica il trattato ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Thomas Hobbes sviluppa un sistema che comprende una logica, una fisica, un’antropologia [...] in una successione continua da uno spazio ad un altro. Per mostrare questo legame tra il tempo e il moto dei corpi Hobbes porta degli esempi: “quando vogliamo conoscere in quali momenti il tempo scorre, ci serviamo di un movimento, come del sole o di ...
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Deista inglese (n. Upper Holloway, Londra, 1654 - m. suicida 1693). Discepolo di Hobbes e di E. Herbert of Cherbury, riprese la tradizione libertina ed erudita utilizzando l'analisi delle opinioni degli [...] antichi come espediente per criticare le idee religiose dell'Inghilterra del tempo. Così in Anima Mundi (1679) espose le opinioni degli antichi contro l'immortalità dell'anima; in Great is Diana of the ...
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Leviatano
Cosimo Perrotta
È il grande mostro di cui più volte parla la Bibbia. T. Hobbes chiamò così lo Stato politico (Leviathan, 1651), a significare il carattere di un dio mortale che domina i comportamenti [...] reprime le proprie passioni in nome della virtù e della rinuncia, ma impara a soddisfarle in modo indiretto. L’individuo hobbesiano non cessa di reclamare il proprio diritto naturale a tutto ciò che desidera, cioè il proprio interesse, ma lo persegue ...
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Concezione filosofico-politica secondo la quale lo Stato nasce da un contratto tra i singoli individui. Il c. moderno si afferma nel 17° e 18° sec. per opera della scuola del diritto naturale. Attraverso [...] liberi, ma privi di garanzie - e di formare una società civile sottomettendosi volontariamente a un potere sovrano. Per T. Hobbes la cessione dei diritti dev'essere quasi completa (esclude solo il diritto alla vita), in quanto solo un potere assoluto ...
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neocontrattualismo
Indirizzo politico-filosofico che, richiamandosi alle idee dei giusnaturalisti del 17° e 18° sec. (T. Hobbes, J. Locke, J.-J. Rousseau e I. Kant), fonda sul presupposto della scelta [...] razionale i principi cui dovrebbero conformarsi le istituzioni per essere considerate giuste, con la conseguenza che un assetto sociale equo costituisce non solo un ideale etico-politico, ma anche il risultato ...
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Sovranità
Danilo Zolo
(XXXII, p. 188)
Le diverse concezioni della sovranità
Alla fine del 20° secolo è necessario considerare un fattore che accentua la crisi dell'idea europea di sovranità: il processo [...] . Con la prima si fa riferimento alle concezioni della s., tipicamente espresse da autori come J. Bodin e Th. Hobbes, che hanno caratterizzato i regimi assolutistici delle grandi monarchie nazionali, consolidatesi in Europa fra il Cinquecento e il ...
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Giurista e storico (Chemnitz 1632 - Berlino 1694). Fu il primo a insegnare in una università diritto naturale e delle genti (a Heidelberg dal 1661); fu quindi consigliere di Stato e storiografo regio a [...] nel 1660 a L'Aia, ove s'era ritirato dopo la liberazione dal carcere. Sensibile all'influsso di Grozio e di Hobbes, dal 1661 insegnò diritto naturale e delle genti a Heidelberg, che lasciò, dopo le polemiche suscitate dalla sua opera De statu ...
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hobbesiano
hobbeṡiano ‹o-›; all’ingl. ‹ho-› agg. – Del filosofo Thomas Hobbes ‹hòb∫› (1588-1679), uno dei massimi esponenti dell’empirismo inglese, la cui opera più nota e più importante è il Leviathan, espressione del suo pensiero politico:...
primum vivere, deinde philosophari
〈... vìvere dèinde filo∫ofàri〉 (lat. «prima [si pensi a] vivere, poi [a] fare della filosofia»). – Frase ripetuta talvolta, anche con sign. estens., come richiamo a una maggiore concretezza e a una maggiore...