Poeta liturgico ebreo (sec. 7º d. C.), di probabile origine palestinese; le sue composizioni poetiche, di contenuto per la maggior parte haggadico, sono ricche di innovazioni grammaticali e lessicali, [...] non facili a essere comprese e perciò corredate di commenti ...
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Presunto autore di uno dei più diffusi targūmīm al Pentateuco. Le notizie su di lui sono in realtà una ripetizione di quelle relative ad Aquila Pontico e anche il nome non è probabilmente che una deformazione [...] di quest'ultimo. Il targūm di O. è una traduzione molto letterale; tuttavia esso si distacca dall'originale quando questo usa espressioni antropomorfiche, che O. attenua, nonché per l'inserzione di alcune aggiunte di carattere halakico o haggadico. ...
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MIDRĀSH (costruito con un genitivo, midrash, con a breve; al plurale midrāshim, ovvero, in alcuni casi [v. appresso], midrāshōt)
Umberto Cassuto
Questo vocabolo (dal verbo ebraico dārash "investigare", [...] . Essa segue l'indirizzo di Rabbī Yishmā‛ēl. La parte relativa al Deuteronomio contiene anzitutto alcuni elementi staccati, di contenuto per lo più haggadico, su Deut. I,1-30; III, 23-29; VI, 4-9; XI, 10-32, della scuola di Rabbī Yishma‛ēl; poi un ...
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TALMŪD (ebr. Talmūd, propriamente "studio", "insegnamento", "dottrina")
Umberto Cassuto
Nome di due vaste opere (il Talmūd babilonese e il Talmūd palestinese) rappresentanti ciascuna il corpus della [...] posto nella redazione finale dell'opera loro. Un terzo del Talmūd babilonese, e un sesto del Talmūd palestinese, sono di contenuto haggadico.
La parte più importante e più curata, in cui ogni parola è misurata e pesata, è la parte halakica; la parte ...
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CASTELLI, David
Fausto Parente
Nacque a Livorno il 30 dic. 1836 da Abramo Isacco e da Rachele De Medina. Il padre, un avvocato, era figlio di Samuele Castello, figlio, a sua volta, di Abramo Isacco [...] ebraica postbiblica è documentato da una raccolta di Leggende talmudiche (Pisa 1869), traduzione di una serie di brani a carattere haggadico tratti dal trattato Bĕrakōt del Talmud babilonese e preceduti (pp. 1-74) da una introduzione in cui è dato un ...
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TARGŪM (aramaico e neoebraico targūm: plurale neoebraico targūmīm "traduzione", poi la "traduzione" per eccellenza)
Umberto Cassuto
Questo nome designa le traduzioni della Bibbia in aramaico giudaico.
A [...] in altri casi qua e là, quando si vuole esporre una determinata interpretazione del testo o introdurre un'aggiunta halakica o haggadica. A. Sperber ha oggi accertato che col nome di Targūm Onqĕlōs non si indicava un'entità unitaria e invariabile: i ...
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